Ricerca genetica, possibili terapie con le cellule staminali, ma anche la situazione assistenziale delle persone affette da SLA (sclerosi laterale amiotrofica), la grave patologia neurodegenerativa progressiva, che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale (i motoneuroni).
Se ne parlerà sabato 24 marzo a Bergamo (Auditorium Abf, Via Monte Gleno, 2, ore 9-12), alla presenza di alcuni autorevoli specialisti impegnati nel settore, durante il congresso denominato La sclerosi laterale amiotrofica: dalla ricerca alla terapia, promosso dalla Sezione locale dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), in collaborazione con gli Ospedali Riuniti della città lombarda.
L’incontro sarà a partecipazione gratuita e vi interverranno Virginio Bonito, neurologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo; Caterina Bendotti del Laboratorio di Neurobiologia Molecolare, Dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano; Erica Daina, referente del Centro di Coordinamento della Rete Regionale per le Malattie Rare della Lombardia; Daniela Guadalupi, presidente dell’ARMR (Fondazione Internazionale ONLUS Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare); Gianmariano Marchesi, direttore dell’Unità Strutturale Complessa di Anestesiologia 3 agli Ospedali Riuniti di Bergamo; Mario Melazzini, presidente nazionale dell’AISLA e direttore scientifico del Centro Clinico NEMO di Milano; Letizia Mazzini del Centro Malattie del Motoneurone dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara; Marco Poloni, direttore dell’Unità Strutturale Complessa di Neurologia agli Ospedali Riuniti di Bergamo. (S.B.)