Il Coordinamento H fra le Associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana – insieme a varie altre Associazioni ed Enti del Terzo Settore, a Familiari e ad Operatori – ha stilato un documento/manifesto unitario, riguardante l’area della disabilità, sulle cui proposte è in programma un confronto martedì 3 aprile, nel capoluogo siciliano (Villa Niscemi, Piazza dei Quartieri, 3, ore 9.30), con i candidati a Sindaco, in vista delle prossime Elezioni Amministrative di maggio.
Ben volentieri qui di seguito presentiamo integralmente tale testo, ricevuto da Salvatore Crispi, responsabile del Coordinamento H.
Tutti i membri della società hanno gli stessi diritti umani che includono diritti civili, culturali, economici, politici e sociali. […] Tutte le persone con disabilità hanno il diritto di essere libere da discriminazione nel godere dei loro diritti (dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità).
Manifesto unitario per “vivere con disabilità” a Palermo
La mattina, a Palermo, esco da casa persona normale e la sera rientro handicappato… affinché questo non accada più.
L’articolo 1 della Legge 328/00, facendo riferimento all’articolo 2 della Costituzione Italiana, recita sostanzialmente che «la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabile dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Secondo i dati Istat, esiste una forte sperequazione territoriale dell’offerta di intervento e di servizi sociali da parte dei Comuni, che costituisce un «elemento di particolare criticità». I Cittadini che risiedono al Sud ricevono dai Comuni circa un terzo delle risorse erogate nel Nord-Est sotto forma di interventi e servizi sociali (si va da un minimo di 30 euro in Calabria a un massimo di 280 euro nella provincia autonoma di Trento). «Nelle Regioni del Sud – evidenzia il rapporto – non solo si registrano i valori pro capite più bassi, ma anche la minore compartecipazione alla spesa da parte degli utenti e del Sistema Sanitario Nazionale».
Nel 2008, per una persona disabile residente in Italia, la spesa media per l’assistenza è stata di 2.500 euro, oscillando dai 658 euro del Sud ai 5.075 del Nord-Est.
Per la città di Palermo il momento è estremamente difficile, non solo per la riduzione delle somme che lo Stato e la Regione trasferiscono nelle casse comunali, ma anche a causa dell’assenza di una programmazione in grado di offrire, nel tempo, risposte efficaci, efficienti e di qualità ai cittadini e, soprattutto, a quelli che vivono in condizioni di difficoltà.
A maggior ragione risentono di ciò le persone con disabilità che hanno invece necessità di un continuo sostegno, ciò non tanto e/o non solo a causa della propria condizione, ma per le situazioni create dalle limitazioni socio-ambientali, che affievoliscono la possibilità di un’integrazione e inclusione sociale, con le caratteristiche di un coinvolgimento totale del nucleo familiare e della comunità di appartenenza, e ne impediscono condizioni di vita più dignitose.
In questo senso è necessario sottolineare che la mancata programmazione ha provocato – e provoca – l’assenza, e/o la carenza, di servizi essenziali, primari ed esistenziali ed è fonte di ulteriori e gravi disagi nell’area.
Vogliamo che la nuova Amministrazione Comunale sia in grado di attivare gli strumenti che coinvolgano le Istituzioni competenti sul territorio; è anche indispensabile coinvolgere in questo processo di programmazione le stesse persone con disabilità fisica, con disturbi intellettivi-relazionali, con patologie psichiche, con disabilità sensoriali, i loro familiari e le loro Associazioni.
Chiediamo perciò che il nuovo Sindaco:
– istituisca una Consulta Cittadina per le Politiche sulla Disabilità, seguendo il modello dell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, previsto dalla Legge 18/09 [articolo 3, N.d.R.], che si faccia carico di: a) promuovere l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, siglata a New York il 13 dicembre 2006; b) farsi promotrice della programmazione e del monitoraggio di una “rete di servizi” stabile e omogenea, che si attivi per “rendere la persona e la famiglia protagonista e responsabile della propria crescita”, in un’ottica in cui la diversità è una risorsa e la relazione è uno strumento per la crescita personale; c) predisporre una relazione annuale sullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità nel Comune;
– costituisca una struttura organizzativa per l’attuazione del sistema integrato sociosanitario nel Comune di Palermo, in rete con l’ASP 6 [Azienda Sanitaria Provinciale, N.d.R.], che crei un raccordo stabile con le Unità di Valutazione per la Disabilità (UVD), così come previsto dal Piano Triennale a favore delle Persone con Disabilità della Regione Siciliana, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il 27 gennaio 2006. Questa struttura dovrà garantire la presa in carico della persona con disabilità e l’elaborazione dei Piani Individualizzati, ai sensi dell’articolo 14 della citata Legge 328/00, fin dall’insorgere della stessa disabilità, durante tutto l’arco dell’esistenza, attivando gli interventi necessari alle persone nelle varie aree specifiche. Si rappresenta che la contemporanea presenza degli operatori che lavorano in rete consente una visione globale dei bisogni e dei servizi, meglio rispondente alle stesse persone con disabilità;
– si faccia carico, essendo il Sindaco tutore della salute dei cittadini, di prevedere un processo di territorializzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari.
Queste azioni sono atti fondamentali e indispensabili, per poter intervenire con razionalità nell’area della disabilità.
L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha presentato alla Camera dei Deputati alcune proposte di emendamenti, volte a ribadire pienamente l’autonomia degli Enti Locali, già garantita dalla Costituzione; tali proposte mirano ad annullare i tagli ai Comuni, a ridurre i vincoli del Patto di Stabilità e a rafforzare il sistema delle entrate dei Comuni stessi.
In linea di continuità con queste proposte, chiediamo che il nuovo Sindaco le sposi appieno e che ponga dei vincoli – nel bilancio del Comune di Palermo – ai capitoli di spesa ricadenti nell’area della disabilità, cosicché, unitamente alla realizzazione dell’organizzazione suesposta, si possano evitare, a causa dell’utilizzo improprio delle somme, sospensioni e blocchi nell’erogazione dei servizi dedicati alle persone con disabilità.