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I sottotitoli servono a tutte le persone sorde (e non solo)

Un programma sottotitolatoNei giorni scorsi, la testata on line «Puglia live» ha pubblicato una nota nella quale si legge tra l’altro che «è pronta la proposta dell’Assessorato al Welfare [della Regione Puglia, N.d.R.] di Regolamento Regionale per l’erogazione di contributi alle emittenti televisive locali per la traduzione LIS per i sordi [Lingua Italiana dei Segni, N.d.R.], che nei prossimi giorni, dopo la prima approvazione da parte della Giunta Regionale, sarà oggetto di concertazione con gli enti riconosciuti di rappresentanza della popolazione sorda pugliese [l’ENS Puglia, Ente Nazionale dei Sordi, N,.d.R.] e di esame nella Commissione Consiliare competente, prima della definitiva approvazione».
Di fronte a ciò, il Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi ha deciso di prendere carta e penna e di inviare una lettera direttamente all’assessore al Welfare della Regione Puglia Elena Gentile, allo scopo di «evidenziare le reali esigenze di tutte le persone sorde, nessuna esclusa».

«Oggi – vi si legge tra l’altro – la stragrande maggioranza delle persone sorde (soprattutto le ultime generazioni) non conosce e non usa i gesti per comunicare, perché da decenni – grazie all’avvento delle protesi acustiche e all’evoluzione medica riabilitativa e tecnologica – tutte le persone sorde, anche quelle che nascono con una sordità profonda, se seguono un adeguato protocollo sanitario possono imparare in modo naturale la lingua italiana orale e scritta. Naturalmente, non udendo, le persone sorde hanno comunque necessità di ricorrere alla lettura labiale, che è indispensabile per comprendere il messaggio linguistico; è pertanto essenziale l’utilizzo della lingua scritta come mezzo principale per garantire il libero accesso all’informazione e in particolare all’intrattenimento televisivo, fonte privilegiata di notizie, cultura e quindi strumento sociale e di crescita personale. Per tutti i mezzi di comunicazione e anche per la televisione (telefono, cinema, personal computer, gli avvisi al pubblico), la comunicazione scritta è dunque essenziale anche per i sordi adulti e anziani, dal momento che anch’essi sanno leggere e scrivere e possono così accedere in maniera naturale alle informazioni».

Un altro elemento particolarmente significativo viene poi sottolineato dal Comitato, nella sua lettera alle Istituzioni pugliesi: «Dei sottotitoli – si scrive infatti – beneficeranno anche quelle persone anziane la cui età ha comportato una sensibile riduzione delle capacità uditive e in questa nostra società, che vede l’età media elevarsi sempre più, si tratta di un problema – o, se vogliamo, di un “target” – sempre più rilevante. Lo stesso dicasi per le persone immigrate in Italia, che utilizzano la televisione quale canale principale di apprendimento della lingua e della cultura italiana e che troverebbero un estremo giovamento nel supporto della lingua scritta per approfondire e completare la loro conoscenza».
Secondo i rappresentanti del Comitato, dunque – che allegano in conclusione anche un recente studio dell’Università di Pisa sulla Comprensione di notizie TG da parte di soggetti non udenti. Variabili (e incognite) sociolinguistiche dell’attività di interpretazione italiano-LIS (disponibile integralmente cliccando qui) – «se si vuole correttamente garantire l’accesso ai programmi televisivi a tutte le persone sorde, nessuna esclusa, è necessario sottotitolare il più possibile, con beneficio anche per le persone adulte e anziane e per le persone straniere, perché potranno avere anche loro una informazione arricchita quindi migliore». (S.B.)

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