Bonus energia per le apparecchiature elettromedicali

Lo ha chiesto al Governo la deputata Luciana Pedoto, con una risoluzione presentata alla Commissione Affari Sociali della Camera, facendo riferimento a una recente indagine di Cittadinanzattiva sui costi quanto mai onerosi sostenuti dalle famiglie costrette a usare in casa apparecchiature elettromedicali, tanto da far parlare di “fuel poverty”, ovvero di “povertà energetica”

"Ciabatta" con varie prese di corrente elettrica«Invitiamo il Governo a rivedere la normativa relativa alla concessione del bonus elettricità, tenendo conto delle spese affrontate dalle famiglie costrette a utilizzare apparecchiature elettromedicali». Sono parole della deputata Luciana Pedoto, che su tale tema ha presentato una risoluzione in Commissione Affari Sociali della Camera, insieme al collega Andrea Sarubbi.
In tal senso Pedoto ha citato un’indagine recentemente presentata a Roma da Cittadinanzattiva, durante il convegno denominato Energia e cronicità: la solidarietà sociale per l’abbattimento della fuel poverty, riguardante appunto la cosiddetta fuel poverty, ovvero quella “povertà energetica” indotta in particolare nelle persone con disabilità e nei malati cronici, dalla crescita dei costi dell’energia per le utenze domestiche, combinati con l’attuale grave crisi economica.
Da tale indagine, dunque, è emerso ad esempio che una famiglia costretta a utilizzare apparecchiature elettromedicali spende in media annualmente per la bolletta energetica 1.152 euro – dei quali 230 legati ai consumi sanitari – rispetto a una spesa media annua di una famiglia tipo, pari a 515 euro. Si tratta spesso di famiglie che hanno optato per il mercato libero (27%) e che nel 31% dei casi presentano nella loro abitazione almeno tre apparecchiature mediche. Il 16%, infine, usufruisce di una potenza istallata superiore ai 4 chilovattori.
«È pertanto necessario – ha sottolineato la deputata del Partito Democratico – che vengano inclusi nel bonus elettricità anche coloro che necessitano di apparecchiature elettromedicali non salvavita, ma ugualmente necessarie a una migliore qualità della vita». (S.B.)

Ricordiamo ancora che nel portale di Cittadinanzattiva è disponibile un ampio comunicato che sintetizza i risultati dell’indagine citata nel presente testo. Per ulteriori informazioni: mt.bressi@cittadinanzattiva.it (Maria Teresa Bressi).

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo