Al riparo da tutti i tagli

Tale sembra essere la vicenda di Alberto Sarra, sottosegretario alla Presidenza della Calabria, riconosciuto rapidamente invalido, a causa di una gravissima patologia cardiaca, e destinatario di quasi 7.500 euro lordi al mese, cui ha rinunciato, senza però rinunciare ai cospicui arretrati. La perplessità della FISH, anche di fronte al mancato impegno del Sottosegretario sulle questioni riguardanti la disabilità

Alberto Sarra

Alberto Sarra, sottosegretario alla Presidenza della Regione Calabria

Nel «Corriere della Sera» del 5 ottobre, Gian Antonio Stella ha riportato la vicenda di Alberto Sarra, sottosegretario alla Presidenza della Regione Calabria che, colpito nel 2010 da una gravissima patologia cardiaca (aorta disseccante), si è visto riconoscere «invalido (per servizio), non più in grado di svolgere alcun proficuo lavoro» e corrispondere una pensione di 7.490,33 euro lordi al mese.
Stella si è dichiarato sorpreso per l’importo («dieci volte più alto di quei portatori di handicap che non sono neppure in grado di soffiarsi il naso») e per la velocità con cui la condizione invalidante è stata riconosciuta da una specifica commissione. Il giornalista ha ironizzato poi sulle numerose attività che Sarra ha svolto dopo essere stato riconosciuto invalido totale.
Lo stesso Sarra ha replicato il giorno dopo, confermando la gravità della patologia che l’ha colpito: «Io potrei stare a casa e percepire l’indennità per inabilità – ha dichiarato – e invece vi ho rinunciato per poter continuare a lavorare». «Ho deciso di dare una mano alla collettività – ha aggiunto – non prendo l’assegno di inabilità, ma solo l’indennità da sottosegretario».

La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha sempre considerato con favore l’impegno diretto in politica delle persone con disabilità. E questa considerazione vale ora per Sarra, come valeva ieri per Umberto Bossi o per altri Parlamentari con menomazioni di varia natura, soprattutto se poi costoro traducono compiutamente la loro esperienza umana in un rafforzato impegno a favore delle altre persone con disabilità. «Questo, però, non sembra sia accaduto nel percorso politico di Sarra – commenta Pietro Barbieri, presidente della FISH – nemmeno dopo il grave evento invalidante. E sì che in Calabria, saldamente ultima in tutte le classifiche della spesa sociale, c’è solo l’imbarazzo della scelta a individuare anche minimi interventi a favore dell’autonomia personale, di supporto all’inclusione, di contrasto al rischio di impoverimento o per il contenimento della povertà assoluta».
«In una Regione dove i servizi alle persone con disabilità sono praticamente inesistenti – prosegue il presidente della FISH – Sarra avrebbe trovato terreno facile per esprimere al meglio la sua pluriennale capacità politica, la sua contiguità con il Presidente Scopelliti e – ultima ma non certo ultima – la sua esperienza umana di invalido».

Lascia perplessi, infine, che Sarra – pur avendo effettivamente rinunciato all’erogazione mensile – abbia comunque incassato gli arretrati (stimabili in circa 200.000 euro lordi). E, al contempo, questa vicenda evidenzia l’assenza di equità: da un lato, infatti, 7.500 euro di pensione per lui, dall’altro 490 euro di indennità di accompagnamento per un qualsiasi invalido civile grave.
Insomma, le logiche di risparmio, di taglio o anche solo di “spending review” che stanno smantellando in larga misura lo Stato Sociale – e che in Calabria ormai hanno ben poco da erodere – non hanno minimamente sfiorato questa vicenda. (Ufficio Stampa FISH)

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