«Le nuove tecnologie, salutate dai ciechi e dagli ipovedenti come potenziale strumento di maggior autonomia e indipendenza, in molti casi si sono rivelate, al contrario, strumento di esclusione sociale, perché attuate senza alcuna attenzione alle necessità e alle peculiarità dei minorati della vista».
Lo scrivono i responsabili dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), nel presentare la conferenza stampa, dedicata mercoledì 12 dicembre a Roma (Sede Nazionale UICI, Via Borgognona, 38, ore 11.30), alla campagna I ciechi e gli ipovedenti subiscono una nuova esclusione sociale, da lanciare in corrispondenza del 13 dicembre, Giornata Nazionale del Cieco.
«Ancora una volta – si aggiunge da parte dell’UICI – l’inadempienza dello Stato è causa di emarginazione, tanto più grave perché colpisce la parte più debole dei suoi Cittadini, non rispettando o non facendo rispettare Leggi che esso stesso ha promulgato».
Nel dettaglio, poi, si guarda ad esempio alla Legge 4/04 (la cosiddetta “Legge Stanca”), che «a tutt’oggi non ha prodotto i frutti sperati, rimanendo inaccessibile la maggior parte dei siti internet pubblici o di pubblico interesse, col risultato di escludere da molti servizi proprio coloro che più ne hanno bisogno». Per quanto poi riguarda «l’istituzione del Registro Elettronico degli Insegnanti, quest’ultimo non ha minimamente tenuto conto dell’esistenza di professori e genitori ciechi e ipovedenti, mostrando una volta di più l’insensibilità dello Stato per la formazione e la cultura». E «un’ulteriore riprova di ciò è l’uso sempre crescente di libri elettronici il cui utilizzo risulta praticamente nullo da parte di persone con handicap visivo».
E ancora, «le audiodescrizioni dei programmi televisivi, nonostante il Contratto di Servizio Stato-RAI, sono assolutamente carenti sia quantitativamente sia qualitativamente», così come risulta impossibile, «a causa dell’indisponibilità della sintesi vocale, l’autonomia nell’uso della maggior parte dei Bancomat e Postamat, provocando grave danno a un reale svolgimento dell’inalienabile indipendenza personale di ciascun individuo».
Altri esempi si hanno «negli uffici pubblici e privati, ove ci si ostina a utilizzare strumenti “elimina-code” che, segnalando le informazioni solo a livello visivo, non permettono a ciechi e ipovedenti di usufruire correttamente del servizio. Nemmeno nel privato delle proprie abitazioni, infine, la mancanza di accorgimenti tecnici, assolutamente di facile realizzazione, permette l’uso degli elettrodomestici, se non a persone prive di qualsivoglia deficit visivo».
«Questi – conclude la nota dell’UICI – sono solo alcuni tra i più eclatanti esempi di come l’introduzione della tecnologia, senza alcuna attenzione alle diverse necessità e peculiarità di ciascun individuo, stia portando a una nuova esclusione sociale».
Coordinata da Luisa Bartolucci, componente dell’Ufficio di Presidenza dell’UICI e aperta dal presidente dell’Associazione Tommaso Daniele, la conferenza stampa del 12 dicembre prevede poi gli interventi di Cristina Mussinelli, responsabile del Progetto LIA (Libri Italiani Accessibili) (Progetto LIA: dalla formazione alla fruizione del libro accessibile), di Simonetta Pizzuti, rappresentante dell’OSI (Osservatorio Siti Internet) dell’UICI (Accessibilità dei siti pubblici e di pubblico interesse: stato dell’arte), di Daniela Floriduz, docente e componente della Commissione Istruzione dell’UICI (Scuola: gli strumenti e il loro grado di accessibilità), di Barbara Leporini, ricercatrice e presidente dell’UICI Toscana (Nuovo Decreto Ministeriale per i requisiti di accessibilità della Legge Stanca: novità e riflessioni) e di Flavia Cristiano, responsabile del Centro Italiano per i Libro e la Cultura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. (S.B.)
La conferenza stampa del 12 dicembre sarà trasmessa in diretta audio sul sito dell’UICI. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa UICI (Maria Rita zauri), stampa.zauri@uiciechi.it.