Il cavallo dagli occhi di sole

Non una storia di ippoterapia – perché la disabilità è una condizione e non una malattia – ma di serenità e cultura dell’integrazione, di divertimento, come può essere una passeggiata in sella, un messaggio che il mondo animale ancora una volta regala all’uomo. È la storia di King, cavallo cieco che si affida totalmente anche a ragazzi con disabilità mentali

Il cavallo King con Erika Ricci

King con Erika Ricci, responsabile del maneggio/ONLUS Raggio di Sole di Forlì

Si chiama King ed è la dimostrazione di come talvolta gli animali sappiano dare più degli uomini. Di come sappiano donarsi agli altri con entusiasmo, senza chiedere nulla in cambio se non un po’ di cibo e tanto affetto.
King è un cavallo arabo di 10 anni circa, che nel maneggio/ONLUS Raggio di Sole alle porte di Forlì, si dedica quotidianamente a portare un po’ di leggerezza e divertimento nella vita di alcuni ragazzi con disabilità. Non parliamo di ippoterapia perché la disabilità è una condizione non una malattia, ma di serenità e cultura dell’integrazione, di semplice divertimento, come può essere una passeggiata in sella.

La storia di King, che nei giorni scorsi è diventata una favola scritta e illustrata da Sabina Antonelli (King, il cavallo dagli occhi di sole), in collaborazione con Maria Luisa Morici e Aurora Roscini, e il soggetto di una mostra di quadri che organizzerà il pittore e critico d’arte Giuseppe Bertolino, insieme ad altri artisti, ne fa un caso particolare. Il cavallo, infatti, arriva al maneggio di Forlì cinque anni fa, dopo essere stato prelevato da una situazione di forte disagio.
«Nella primavera del 2007 – racconta la responsabile del maneggio Erika Ricci -, lui e altri sette cavalli vengono colpiti durante una notte da una sostanza ustionante che provoca gravi lesioni agli occhi e al corpo. Non riesco a immaginare quanto possa avere sofferto. Ma da quel giorno il cavallo perde parte della vista». Avrebbe dovuto essere abbattuto, ma i responsabili decidono di tentare con tre operazioni di salvargli gli occhi. Nulla da fare, King non vede.
Un anno e mezzo fa, però, qualcosa cambia. King incontra Elisa, una ragazza, oggi maggiorenne, con gravi problemi in famiglia. I due sembra che capiscano le reciproche difficoltà e tra loro nasce una profonda amicizia che un giorno porta Elisa a provare a cavalcarlo. Il cavallo si fa condurre da lei con fiducia. Un amico per lei e una risorsa per tanti ragazzi.
«King ha un dono – spiega Ricci -, ha la capacità di restituire la fiducia in se stessi a molti giovani che, per le difficoltà della vita, l’hanno persa. Si lascia condurre dai ragazzi che così si sentono importanti, sentono la responsabilità e il regalo prezioso che il cavallo fa loro, la fiducia piena e incondizionata». King aiuta, con la fiducia che accorda, anche ragazzi con disabilità mentali e disagi sociali importanti.

Oggi King è diventato anche un maestro per tante scolaresche. «All’inizio – ricorda ancora Ricci -, quando venivano i gruppi delle scuole a farci visita, tenevamo King nel suo box. I ragazzi non amavano quel cavallo cieco. Poi, in accordo con le maestre, abbiamo deciso di farlo uscire insieme agli altri e i bambini, conoscendolo meglio, si sono affezionati, lo cavalcano e capiscono che le differenze sono spesso ricchezze».
Un messaggio natalizio che il mondo animale ancora una volta ci regala… Buone feste King!

Il presente testo, qui riproposto con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, è stato pubblicato da “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “King, il cavallo cieco, che si dona alle persone con disabilità”.Viene qui ripreso per gentile concessione dell’Autore e del blog.

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