Tavolo di confronto sul lavoro delle persone con disabilità

Insediatosi presso il Ministero del Lavoro, il tavolo di confronto ha discusso alcune delicate questioni, in àmbito di lavoro delle persone con disabilità. Particolarmente importanti, secondo la CISL, gli elementi emersi sui cosiddetti “esoneri parziali”, tenendo conto degli “accomodamenti ragionevoli” prescritti dalla Convenzione ONU e sui tirocini formativi. Si attende ora la Conferenza Stato-Regioni del 24 gennaio

Giovane uomo in carrozzina al lavoro, davanti a una scrivania«Abbiamo accolto con piacere, nell’incontro di ieri [14 gennaio, N.d.R.], la volontà del ministro Fornero e del sottosegretario Guerra di intervenire nella disciplina dei cosiddetti “esoneri parziali” – vale a dire la possibilità per le imprese, in caso di incompatibilità delle mansioni corrispondenti ai profili professionali presenti in azienda con le caratteristiche delle persone con disabilità iscritte negli elenchi provinciali, di essere parzialmente esonerate dagli obblighi della Legge 68/99, pagando un contributo oneroso – per evitare abusi nel ricorso all’istituto e promuovere con tutti gli strumenti a disposizione la reale inclusione lavorativa delle persone con disabilità».
Lo si legge in una nota della CISL, confederazione sindacale che ha partecipato nei giorni scorsi alla prima riunione del tavolo di confronto convocato al Ministero del Lavoro, sul tema dell’occupazione delle persone con disabilità.

Particolarmente importante, secondo la CISL, viene definita l’introduzione del cosiddetto principio  di “accomodamento ragionevole”, che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, com’è noto, individua nelle «modifiche e adattamenti necessari e appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo, adottati, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali». In tal senso, si legge infatti nella nota della confederazione sindacale, «la verifica, da parte dei servizi competenti, della reale impossibilità delle aziende di avviare al lavoro persone con disabilità dovrà tenere conto anche della possibile adozione di “accomodamenti ragionevoli”, sia dal punto di vista dell’adattamento dell’ambiente e della modifica delle limitazioni/barriere, sia nel potenziamento dei “funzionamenti” (o abilità) delle persone con disabilità disponibili a lavorare».

Sempre in riferimento al tavolo di confronto, interessante viene ritenuto anche «il potenziamento del ricorso al sistema delle cosiddette “convenzioni di esternalizzazione” (come da articoli 12 e 12 bis della Legge 68/99 e articolo 14 del Decreto Legislativo 276/03), che consentono di tramutare parte degli obblighi delle imprese in commesse a cooperative sociali o altre imprese che impiegano i lavoratori con disabilità, nonché il potenziamento dell’attività di controllo e l’utilizzo delle procedure telematiche». «Con tale iter – secondo la CISL – il ricorso agli “esoneri parziali” dovrebbe diventare residuale, potenziando invece tutta la strumentazione a sostegno della creazione di posti di lavoro per le persone con disabilità».
Sulla materia, è ora atteso il testo dello specifico Regolamento, per una più puntuale analisi del dettato, in vista della Conferenza Stato Regioni del 24 gennaio prossimo, che dovrà approvarlo.

Sempre in occasione della Conferenza Stato-Regioni del 24 gennaio, verranno infine discusse anche le Linee Guida condivise in materia di tirocini formativi e di orientamento delle persone con disabilità, una delicata questione, che sta vivendo tra l’altro un periodo di grave impasse, come denunciato nelle scorse settimane anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Oltre ad aver dunque richiamato la questione nell’incontro con il Ministro e il Sottosegretario e a dichiararsi pienamente impegnati per far sì che tutti gli attori istituzionali della Conferenza dedichino l’attenzione dovuta al tema, i rappresentanti della CISL hanno ribadito la propria posizione, sottolineando che «i tirocini dovranno poter essere gratuiti e di durata prolungata, anche superiore ai ventiquattro mesi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Silvia Stefanovichj, silvia.stefanovichj@cisl.it.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo