Continuità e determinazione: sono queste le parole che meglio descrivono il grande lavoro svolto da oltre quindici anni dall’associazione udinese FAI SPORT, guidata da una persona legata da sempre allo sport, ma con una sensibilità maggiore verso gli atleti con disabilità.
Si tratta di Giorgio Zanmarchi, che ha fondato l’Associazione nel 1995, con l’intento di trasmettere, attraverso l’attività sportiva, la voglia di vivere alle persone disabili. «Aiutare i ragazzi a presentarsi alla società, incontrandosi attraverso lo sport, farli crescere con lo sport, facendo emergere le loro qualità nascoste dietro un handicap»: sono parole dello stesso Zanmarchi, con il quale abbiamo intrattenuto una bella chiacchierata, cogliendo tutta l’emozione per i successi raggiunti dai suoi atleti.
«Quando si parla di FAI SPORT – ci ha raccontato – si parla di veri atleti paralimpici che diventano campioni». E quest’ultimo anno ha regalato tantissime vittorie, a partire dal nuoto, con la riconferma di Elena D’Odorico, che si è aggiudicata ben otto ori e un argento ai Campionati Mondiali di Nuoto DSISO (Down Syndrome International Swimming Organisation) di Loano (Savona) e tre ori ai Campionati Italiani e con i successi di Valentina Zanmarchi, vincitrice di un oro e di tre argenti agli Italiani Assoluti Paralimpici Estivi di Roma.
Dal canto loro, Gabriele Picco e Andrea Nadalet hanno ottenuto due ori ai Campionati Giovanili Paralimpici di Monza. Andrea ha anche raggiunto il record italiano nei 100 rana ai Campionati di Società di Napoli e nel mese di giugno è stato convocato con la rappresentativa giovanile italiana, dal tecnico nazionale di nuoto FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), per disputare a Brno (Repubblica Ceca) gli European Youth Games, dove ha conquistato un bronzo nei 50 rana.
Per quanto poi riguarda lo sci alpino, Luigino Buttazzoni e Caterina Plet hanno vinto rispettivamente tre ori e tre argenti ai Campionati Italiani FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale). Paolo Bortolin, infine, ha vinto l’oro sui duecento piattelli al Grandeuropa Perazzi di tiro a volo, un oro al Campionato Italiano e uno a quello Regionale, gareggiando contro atleti normodotati.
«Con le nostre medaglie – spiega Zanmarchi – riusciamo a dare una testimonianza su quello che facciamo, sull’attività che portiamo avanti con molti sacrifici, ma con altrettanta soddisfazione», spiega Zanmarchi.
Oltreché allo sport, l’Associazione friulana punta a importanti obiettivi anche in ambito sociale e culturale. Proprio l’attività agonistica, infatti, serve a far integrare i ragazzi e le loro famiglie a livello di opinione pubblica e partecipare alle manifestazioni è un modo per farli conoscere, permettendo loro di esprimersi.
Essi lo fanno poi anche attraverso iniziative culturali, pensando ad esempio alle tre mostre di pittura organizzate e alla pubblicazione di ben cinque libri, di cui uno basato sulla “teatroterapia”, uno dei primi in Italia su questo tema.
Da ricordare, infine, che nel maggio dello scorso anno, FAI SPORT, con i suoi atleti, è stata ricevuta a Roma dall’allora presidente del CONI Giovanni Petrucci, che ha premiato il fondatore dell’Associazione – rieletto anche consigliere federale nazionale della FISDIR – con la Stella d’Oro al Merito Sportivo.
«Sicuramente – conclude Zanmarchi, parlando dei prossimi progetti – continueremo con la teatroterapia. Affronteremo poi l’esperienza del calcio a 5 e proseguiremo con il nuoto. Abbiamo inoltrte due nuovi atleti per il tiro a volo”. FAI SPORT, dunque, continuerà a perseguire la sua missione, che è quella di trasmettere la voglia di vivere ai ragazzi e alle famiglie. Il grande lavoro di questi atleti, grazie anche all’aiuto dei tecnici e dei genitori, consentirà loro di guardare al futuro con determinazione sempre maggiore, diventando un esempio per tutti.
In tal senso si può dire che le loro medaglie valgano realmente doppio, perché vinte da persone la cui vita ha qualche difficoltà in più, ma che dimostrano di poter superare i vari ostacoli e raggiungere importanti traguardi, grazie alla determinazione e al coraggio, oltreché, come detto, al supporto dell’associazione e delle famiglie. Ecco perché ci si augura che anche le Istituzioni guardino con più rispetto e interesse alle attività di organizzazioni come la friulana FAI SPORT. Spesso, infatti, ci sono famiglie che non possono permettersi l’acquisto di protesi tecnologiche o di attrezzature speciali per far partecipare i figli alle competizioni sportive. E quindi l’auspicio è che vengano sviluppati dagli Enti Pubblici programmi locali per tutte quelle persone con disabilità che vogliano avvicinarsi allo sport o che lo pratichino già con successo, sostenendo con contributi concreti la valorizzazione di una realtà tanto bella come quella paralimpica.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: gizeta1946@libero.it.