Pochi giorni fa, esattamente il 16 gennaio (Deliberazione n. IX/4696 della Giunta), la Regione Lombardia ha approvato le «Linee di Indirizzo per la qualificazione ed il rafforzamento del sistema di protezione giuridica delle persone fragili», ovvero per l’amministrazione di sostegno, con «l’obiettivo di garantire su tutto il territorio una corretta tutela della persona fragile, valorizzando, implementando e dando continuità a quanto già attivato negli anni», come ha dichiarato il 23 gennaio Carolina Pellegrini, assessore regionale alla Famiglia, alla Conciliazione, all’Integrazione e alla Solidarietà Sociale, aprendo il convegno di Milano, denominato Verso il sistema per la protezione giuridica delle persone fragili: esperienze e prospettive.
Tale appuntamento – da noi ampiamente presentato a suo tempo – era stato promosso nell’àmbito del progetto regionale lombardo AdS (Amministratore di Sostegno – l’attenzione alla persona), iniziativa avviata nel 2009 dalla Fondazione Cariplo, dal Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato e dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato – in partnership con la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), con l’Associazione Oltre noi… la vita e con la Regione – per sostenere appunto la diffusione e il consolidamento dell’amministrazione di sostegno, l’istituto introdotto dalla Legge 6/04, che con la sua flessibilità ha segnato realmente una svolta, superando le assai più rigide forme dell’inabilitazione e dell’interdizione.
«L’approvazione di queste Linee Guida – dichiarano i rappresentanti della LEDHA – è un importante risultato, perché, raccogliendo le esperienze maturate nel corso degli ultimi anni, grazie anche all’azione svolta dal Progetto AdS, sia a livello regionale che locale, definisce in modo chiaro il ruolo che la Regione assume all’interno di questo percorso di costruzione di un sistema per la protezione giuridica».
E il cammino – come ha ancora sottolineato l’assessore Pellegrini al citato convegno di Milano – «non è certamente concluso qui. È necessario infatti continuare a investire sul futuro, per assicurare una dimensione unitaria sul piano culturale e organizzativo e mettere a sistema risposte adeguate, per rispondere ai crescenti bisogni di protezione giuridica delle persone. Le Linee di Indirizzo recentemente approvate si muovono in questa direzione, fornendo indicazioni e orientamenti generali, affinché siano definiti gli elementi di crescita». (S.B.)