Per una disabilità sostenibile

«Guardare all’inclusione delle persone con disabilità è un dovere di tutta la comunità scientifica, particolarmente in questo 2013, che è l’Anno Europeo dei Diritti di Cittadinanza»: parte da questo assunto fondamentale il Convegno Internazionale di Sociologia della Disabilità, denominato “Per una disabilità sostenibile”, in programma a Napoli il 5 e 6 giugno

Locandina del Convegno di Napoli del 5 e 6 giugno 2013«Nell’Anno Europeo dei Diritti di Cittadinanza, guardare all’inclusione nella società delle persone con disabilità è un dovere di tutta la comunità scientifica»: parte da questo fondamentale assunto il Convegno Internazionale di Sociologia della Disabilità, denominato Per una disabilità sostenibile. Barriere, diritti, genere e Vita Indipendente, in programma per mercoledì 5 e giovedì 6 giugno a Napoli (Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II, Palazzo Pecoraro-Albani, Via Porta di Massa, 32).
A organizzare la due giorni è il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università, tramite l’impegno del Centro di Ateneo SInAPSI (Servizi di Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti), struttura che offre servizi, iniziative e azioni volte alla promozione dell’inclusione e della partecipazione alla vita universitaria, attraverso una progettazione individualizzata condivisa tra lo studente e gli operatori di àmbito psicologico, pedagogico e tecnologico.

«Per lungo tempo – si legge nella presentazione dell’evento – la disabilità è stata considerata una caratteristica “anomala” dell’individuo, legata a menomazioni fisiche e/o mentali. Per tale motivo le persone con disabilità sono state a lungo escluse dai processi del modello di sviluppo socio-economico basato su criteri di “normalità”. A partire poi dalle prime riflessioni sociologiche degli Anni Sessanta e grazie alle spinte innovative dei movimenti organizzati delle persone disabili, il rapporto fra società e disabilità ha subìto una rimodulazione progressiva, passando dal concetto di handicap come svantaggio (sociale) dell’individuo, a un approccio di tipo bio-psico-sociale, che consente di valutare la funzionalità della persona, demandando agli Stati il compito di valorizzare le capacità dell’individuo stesso, promuovendone l’autonomia in ogni campo della vita sociale».
E ancora: «La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – ratificata in Italia dalla Legge 18/09 – si fonda sul riconoscimento della disabilità come concetto dinamico e in continua evoluzione, esito dell’interazione tra le persone disabili e le barriere ambientali e comportamentali che impediscono la loro piena partecipazione alla società. A partire da questo paradigna, gli Stati dell’Unione Europea hanno avviato, seppur con tempi e modalità diverse, politiche di inclusione e integrazione sociale, per migliorare le condizioni di vita dei cittadini disabili e creare gradualmente crescenti opportunità per l’inserimento lavorativo, economico e sociale. Ma in tal senso, lo stato delle condizioni di vita delle persone con disabilità nel nostro Paese è dato dai livelli occupazionali, dall’accessibilità a tutti gli ambienti di vita e dalla fruibilità dei servizi che, come mostrano le indagini esistenti, non sono ancora adeguati alle Direttive Europee».
Il Convegno di Napoli, dunque, punta a una vera e propria “riproblematizzazione” della disabilità, allargando la prospettiva ai nuovi paradigmi sociologici di cui si è detto.

Aperta dai saluti delle autorità e presieduta da Fabio Corbisiero del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II, la prima giornata di mercoledì 5 prevede poi una Lectio Magistralis di Tony Shakespeare dell’Università inglese East Anglia. Seguirà un’Introduzione alla Sociologia della Disabilità, a cura di Fabio Ferrucci del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università del Molise. Alla sessione denominata Genere e disabilità, parteciperanno quindi Fulvia Abbondante del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli, Ignazia Bartholini del Dipartimento di Beni e Studi Culturali dell’Università di Palermo, Nicola Colacurci del Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Ostetriche e della Riproduzione dell’Università di Napoli ed Elisa A.G. Arfini del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna. Concluderà Claudio Roberti di ENIL (European Network on Independent Living), soffermandosi sulla Vita Indipendente.

La seconda giornata di giovedì 6 sarà presieduta invece da Maria Cristina Cimaglia del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università della Sapienza di Roma e ha in programma un primo incontro centrato sui Diritti fondamentali tra norme e politiche di attuazione, al quale interverranno Salvatore Prisco del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli, Franco Deriu dell’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), Mario Conclave di Italia Lavoro, Silvia Stefanovichj della CISL e Giampiero Griffo, componente dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International).
Successivamente si parlerà di Inserimento lavorativo, con Patrizia Di Monte dell’ARLAS Campania (Agenzia per il Lavoro e l’Istruzione), Tiziana Liccardo del Centro SInAPSI dell’Università Federico II di Napoli, Ciro Tarantino dell’Ufficio per l’Inclusione Sociale delle Persone con Disabilità del Comune di Napoli e Mario Alfredo Naselli del Progetto Quadrifoglio di Italia Lavoro.

In entrambe le giornate, infine, sono previsti una serie di workshop tematici, tre dei quali mercoledì 5 (Istruzione, formazione e comunicazione, coordinato da Amalia Caputo; Sessualità, genere e orientamento sessuale, coordinato da Elisa A.G. Arfini; Accessibilità e spazi urbani, coordinato da Matteo Colleoni) e due giovedì 6 (Lavoro e inclusione sociale, coordinato da Maria Cristina Cimaglia e Autodeterminazione e Vita Indipendente, coordinato da Anna Lisa Amodeo). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: disabilityconference@libero.it.

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