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La Cultura della disabilità “stella” e “cometa” di Civiltà

Giovane donna con disabilità alla finestra insieme a un amicoA Enrico Letta diciamo che deve osare! Che deve avere il coraggio delle scelte di Valore. E le scelte di Valore non sono né di destra né di sinistra. La Cultura della disabilità grida Giustizia! Non è più tempo di rinvii o titubanze.
C’è chi ha una Croce sulle spalle e c’è chi finge di averla; c’è chi si disinteressa e che non vede… gli “Invisibili” (2 milioni e 800.000 Persone nel nostro Paese) e ci sono poi, sempre in agguato (al di là del Monte Taigèto a Sparta e della Rupe Tarpèa a Roma, e di Dachau…), i… nipotini di Adolf Hitler: i naziskin; c’è…
Il Presidente del Consiglio deve capire. E subito. Le scelte di Valore non sono razionali, contrattate, discusse… Ci vogliono passione e orgoglio. E se uno non ce l’ha, non se le può dare con un colpo di bacchetta magica o con i soldi o con i compromessi. Il nostro è il tempo del coraggio. E della lealtà onestà coerenza… che sono virtù che vanno sempre più scemando…
Letta è “attrezzato” come personalità. Ce la può fare. Ma deve fare. L’opposizione ce l’ha in casa. Lo sa! Lo sappiamo. Agisca di conseguenza. E cioè con coraggio fede coerenza. Sia davvero, concretamente visibilmente chiaramente, dalla parte dei molti. Dalla parte degli ultimi. Che sono i migliori. In questa società che continua ad essere, come ieri, classista più che mai… Come sosteneva Karl Marx ieri, don Lorenzo Milani oggi: «Milioni di ragazzi aspettano d’essere fatti eguali. Timidi come me, cretini come Sandro, svogliati come Gianni. Il meglio dell’umanità». E siamo, col prete di Barbiàna, negli Anni Sessanta del secolo scorso…

È necessario uno scatto di reni. Per punti e in sintesi , riflettiamo e agiamo con trasparenza democratica:
Per la continuità didattica – enorme tema culturale e civile nella/della Scuola italiana – Domenico Pantaleo, segretario della CGIL-FLC [Federazione Lavoratori della Conoscenza, N.d.R.] dichiara che si tratta di «un diritto negato». E quanto ha ragione, pedagogicamente parlando, lo sa solo Dio! Ma, che ve lo dico a fare! La Legge n. 148, articolo 2 [Legge 148/90, “Riforma dell’ordinamento della scuola elementare”; l’articolo 2 tratta della continuità educativa, N.d.R.], è nientepopodimeno che del 1990. La Legge, non la Circolare…
Oggi ci sono in Italia circa 100.00 insegnanti specializzati/e per il sostegno. Di questi, circa 35.000 cambiano ogni anno scuola, precariamente. Lo sappiamo tutti, da anni, ma non succede nulla…
Maria Chiara Carrozza, ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha dichiarato, recentemente, che l’Esecutivo intende «stabilizzare» circa 28.000 docenti specializzati/e per il sostegno. Ma, chi vivrà, vedrà… Le accordiamo, doverosamente perché sta muovendo i primi passi, la nostra fiducia.

In questa società glocale [Glocalizzazione o glocalismo è un termine introdotto dal sociologo Bauman, per adeguare il panorama della globalizzazione alle realtà locali, N.d.R.] fluttuante liquida, a fronte delle “emergenze” educative e della voglia di fare di più e meglio: per tutti gli studenti e studentesse e in particolare, e soprattutto, per le Persone disabili che frequentano la scuola del nostro Paese; per le Persone con i DSA (disturbi specifici di apprendimento); per le Persone con i BES (Bisogni Educativi Speciali), che sono circa 500.000 e presentano temporanei svantaggi e carenze di varia natura…; per le Persone zingare; per le Persone della Civiltà interculturale glocale (differenti etnìe, confessioni, ideologie, lingue, pelli…); per le Persone delle 12 Minoranze linguistiche storiche riconosciute e tutelate (?) dalla Legge n. 482/99 [“Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, N.d.R.],
ebbene, a fronte di tutto ciò cosa fa il Governo? Investe per l’aggiornamento e la formazione dei docenti in servizio (peraltro, nemmeno obbligatori!) solo la misera cifra di 2 milioni e 700.000 euro.
Si dirà: «Siamo in crisi!», D’accordo sul fatto che la situazione economico-finanziaria dei Paesi dell’Unione Europea e oltre lascia a desiderare, per l’oscura crisi appunto che l’attraversa; tuttavia, anche in altri tempi, la Cultura e la Scuola (che veicola la Cultura) non sono state tenute nel dovuto, alto conto. Cosa che invece hanno fatto e fanno, puntualmente da anni, gli Stati del Nord Europa e anche la Germania (sin dalla caduta del Muro di Berlino nell’89).

Conoscendo abbastanza la Storia della Politica scolastica nazionale del nostro Paese degli ultimi quarant’anni, per il lavoro intenso personalmente svolto in Italia, la domanda, drammatica (dal nostro punto di vista!), è: «Il Governo spenderà veramente questa piccola cifra o dirotterà verso altri e/o altro i 2 milioni e 700.000 euro?». È già successo! Ormai non ci fidiamo più di nessuno. Il mondo della Scuola italiana è stato preso troppe volte in giro, turlupinato, deriso.
Eppure… Eppure le dichiarazioni del/sul Valore della Scuola e dei Saperi che essa veicola, per formare democraticamente pluralisticamente liberamente, le personalità dei Cittadini/e italiani/e, europei/e, ormai si sprecano…
«“La cultura non si mangia” – ha scritto il 3 giugno scorso Curzio Maltese in “Venerdì de la Repubbica” è stato uno degli slogan dell’ultimo ventennio, ogni volta che un ministro si preparava a tagliare i fondi sulla scuola o alla ricerca. E invece è proprio il collasso culturale la prima causa dei guai italiani. Da vent’anni abbiamo smesso di pensare, di studiare e quindi abbiamo smesso di crescere come Paese».

E allora proprio la Cultura della disabilità può essere la valoriale stella/cometa della nostra Civiltà. Che orienta. Che indica vie di Senso. Può essere una metafora che evidenzia e nasconde la diversità nell’uguaglianza universale. Come dire: la “stella” che è di grandi dimensioni e che si trova a enormi distanze dal sistema solare (nel firmamento si percepisce fissa e puntuale); la “cometa” che è di piccole dimensioni e che si trova all’interno del sistema solare (nel firmamento si percepisce mobile e non puntuale). Ebbene, nell’armonìa dell’Universo, entrambe partecipano il Mistero che “mistèra”, l’infinito Mistero dell’Umanità nel Tempo…
La coincidentia oppositorum… L’unione delle Persone “normali” con le Persone “a-normali”. Ma normalità e a-normalità non esistono. Come dimostra, ampiamente, la ricerca scientifica più avveduta…
Con Franco Basaglia, difatti, condividiamo che «la follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d’essere».

Ispettore emerito del Ministero d’Istruzione, Università e Ricerca. Poeta di Spezzano Albanese (Cosenza).

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