Genova: solo tanti tagli, dietro all’alibi della crisi

È particolarmente dura la denuncia delle associazioni di Genova, di fronte ai pesanti tagli prospettati dagli Enti Locali, destinati a colpire almeno duemila ragazzi con disabilità e le loro famiglie. «Si aggravano così situazioni già di per sé difficili – dichiara Giacomo Piombo, segretario della locale Consulta dell’Handicap -, senza più garantire, a queste persone, nemmeno il minimo aiuto di cui avrebbero bisogno»

Realizzazione grafica con forbice che taglia la parola "Diritti"Anche la Consulta Comunale per i Problemi dell’Handicap di Genova è stata nei giorni scorsi tra i vari enti destinatari di una serie di donazioni simboliche, da parte dei pacifisti del gruppo di pacifisti che protestavano contro l’acquisto, da parte dell’Italia, degli aerei militari F35, per un costo che sembra aggirarsi sui 15 miliardi di euro.
Un’iniziativa certamente gradita, da parte della Consulta, che in queste settimane non sta certo nascondendo il proprio malcontento per la situazione e le prospettive delle persone con disabilità nel capoluogo e in tutta la Liguria.

A dar voce alla protesta, è stato in prima persona Giacomo Piombo, segretario della Consulta Comunale e Provinciale, che in un’intervista rilasciata a «la Repubblica.it» (cronaca di Genova), ha dichiarato tra l’altro di «non credere alle promesse del Sindaco di Genova, di “non voler toccare il welfare”». Infatti, secondo Piombo, «la realtà è un’altra e sono certo che taglieranno sull’assistenza ai disabili», una situazione ritenuta «intollerabile», e «a evitare la quale non basterà l’aumento dell’IMU, giustificato proprio con la necessità di salvare il settore del sociale».
Non usa poi mezzi termini, il Segretario della Consulta, nel parlare di un’Amministrazione che, «nonostante i recenti ripetuti appelli e le manifestazioni», si rivela «incapace di gestire la situazione sociale, distruggendo oltre quarant’anni di lavoro e di impegno a favore dei disabili».
In particolare si sottolinea un prospettato taglio al sociale di circa 5 milioni di euro, destinato a colpire soprattutto i servizi alle persone con disabilità, vale a dire segnatamente le Borse Lavoro UCIL (Ufficio Comunale Inserimenti Lavorativi) e il Centro Lavoro («servizio – denuncia Piombo – per il quale sarebbero necessari solo 300.000 eruo, dato che si tratta di ragazzi che lavorano a tempo pieno per non più di 100 o 200 euro al mese»), ma anche i trasporti e altre prestazioni sociali, senza contare le ripercussioni per le attività associative delle comunità e dei centri educativi, con centinaia di ragazzi disabili che rischiano di rimanere a casa senza la minima assistenza.  «Il tutto – sottolinea ancora Piombo, dichiarandosi tra l’altro “esasperato dal continuo scaricabarile tra Regione e Comune” – mentre dalla Regione viene destinato più di un milione di euro ai centri di formazione e assistenza privati».

«A essere dunque colpiti da queste misure – conclude il Segretario della Consulta – sarebbero circa duemila ragazzi e le loro famiglie, oltre ai trecento lavoratori impiegati nel Terzo Settore, aggravando così situazioni già di per sé difficili, senza più garantire, a queste persone, nemmeno quel minimo di aiuto di cui avrebbero bisogno». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: consulta@regione.liguria.it.

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