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No a quel contributo da pagare per i ricorsi al TAR

studio-29Verrà presumibilmente discussa nei prossimi giorni l’Interpellanza Urgente (2/00183), presentata il 7 agosto scorso alla Camera, da un folto gruppo di Deputati (primo firmatario Antonino Moscatt), riguardante il cosiddetto “contributo unificato” di 650 euro, richiesto d’ora in poi a quelle famiglie che intendessero ricorrere alla Giustizia Amministrativa (TAR), per far valere il diritto alle giuste ore di sostegno, per i loro figli con disabilità.
«In un primo tempo – si legge infatti nell’Interpellanza -, le segreterie dei tribunali amministrativi non richiedevano per il deposito di tali ricorsi alcun contributo unificato ritenendo che gli stessi fossero esenti dal pagamento di tale contributo poiché concernente i minori e la tutela della prole ai sensi dell’articolo 10, comma 2, del testo unico n. 115 del 2002; successivamente, il segretariato generale della giustizia amministrativa, adeguandosi alle disposizioni impartitegli dall’Agenzia delle entrate con propria circolare, ha invitato segreteria dei tribunali amministrativi regionali a pretendere, nel caso di proposizione di tali ricorsi, un contributo unificato di ben 650 euro».

«Tale circolare – si legge ancora – rende dunque certamente assai più difficile per i genitori di persone disabili rivolgersi agli organi di giustizia giacché nell’attuale momento di profonda crisi economica risulta notevolmente gravoso affrontare, per avviare il contenzioso, un costo di ben 650 euro per il contributo unificato (cui vanno aggiunti le spese di notifica e gli onorari di avvocato), […] una cifra davvero consistente, specie per le famiglie di ragazzi disabili, che già vivono situazioni di particolare difficoltà economico sociale legate alla disabilità […] che  si troveranno non solo nella frustrante situazione di dover ricorrere all’autorità giudiziaria per vedere riconosciuto un diritto fondamentale dei propri figli disabili, ma anche di fronte alla beffa di dovere sostenere per avviare il contenzioso gravosissimi costi che la legge espressamente esclude».
A tal proposito, si sottolinea infatti che le controversie relative al sostegno scolastico sono esenti, ai sensi di legge, da tale tipo di contributo.

L’istanza conclusiva, quindi, è rivolta in primo luogo al Ministro dell’Istruzione, per sapere «quali iniziative di competenza intenda intraprendere per garantire, già dal mese di settembre 2013, agli alunni disabili l’assegnazione di un numero adeguato di ore di sostegno» e al Governo, per capire «se intenda intervenire, attraverso appositi atti di indirizzo, per porre fine immediatamente (ed in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico) alla richiesta da parte delle segreterie dei tribunali amministrativi del contributo unificato per i ricorsi in materia di sostegno, così garantendo la corretta applicazione delle disposizioni in materia di esenzione (articolo 10, comma 2, del testo unico n. 115 del 2002 e articolo unico della legge 2 aprile 1958 n. 319) e assicurando la concreta possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale delle famiglie con soggetti disabili, già lese dall’assegnazione di un numero inadeguato di ore di sostegno scolastico».

La segnalazione di tale iniziativa parlamentare ci arriva dall’Associazione siciliana Nuove Ali di Agrigento, che tutela e difende i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, specie in àmbito di inclusione scolastica, e che ha esercitato forti pressioni per arrivare a tale risultato. (S.B.)

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