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Sicilia: diritto allo studio garantito oppure mobilitazione

Bimbo alla lavagan con aria corrucciata«Non condividiamo né il metodo con cui si è completamente ignorata ogni nostra nota di richiesta, né il merito per la mancata ricerca di una soluzione, in via breve, rispettosa dei diritti delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle persone che per lavoro si occupano di loro. A questo punto occorre un grande segno di civiltà, per risolvere immediatamente il problema ed evitare di mettere ulteriormente in sofferenza chi già vive una condizione di oggettiva difficoltà».
Lo si legge in una nota congiunta dell’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e dell’ANFFAS Nazionale, Associazione che – come abbiamo più volte riferito anche nel nostro giornale – ormai da qualche mese si batte nell’Isola per il diritto allo studio degli alunni con disabilità delle scuole superiori, in molte zone gravemente compromesso dalla mancata o inefficace erogazione dei servizi di trasporto e di assistenza specialistica, che spettano agli Enti Provinciali.
«Solo alcune Province dell’Isola – aveva in tal senso sottolineato qualche settimana fa Giuseppe Giardina, presidente dell’ANFFAS Sicilia – hanno avviato con grandi sforzi il servizio di trasporto e l’assistenza specialistica, pur nell’incertezza di poterne garantire l’erogazione per tutta la durata dell’anno scolastico. In altre Province, invece, come ad esempio Siracusa e Ragusa, i problemi continuano a permanere».

Di Ragusa torneremo a parlare in seguito, qui invece restiamo alla nota dell’ANFFAS siciliana e di quella Nazionale, che hanno chiesto, con assoluta urgenza, «l’apertura di un confronto con la Regione Siciliana» e, «fatto proprio l’impegno a collaborare con i rappresentanti di tutte le Istituzioni», hanno sollecitato il Presidente della Regione Rosario Crocetta e gli assessori regionali Patrizia Valenti ed Ester Bonafede «a un incontro immediato, che veda partecipare i rappresentanti istituzionali di tutte le Province siciliane, al fine di valutare la situazione su tutto il territorio dell’Isola, di definire le possibili strade percorribili e di coordinare le azioni mirate alla soluzione del problema».
In caso poi di una perdurante situazione di difficoltà, l’ANFFAS intende adottare «ogni iniziativa utile perché a tutte le persone con disabilità e alle loro famiglie siano garantiti il diritto allo studio, compresa una mobilitazione generale e una manifestazione nella città di Palermo».

Dicevamo di Ragusa, Provincia che merita certamente una trattazione a sé. Qui infatti, come anche i nostri Lettori ricorderanno, ad esporsi pubblicamente, con un presidio durato dal 14 al 23 ottobre, che le aveva viste anche incatenarsi all’ingresso del Palazzo Provinciale e occupare la sede stessa dell’Ente, erano state un gruppo di madri di studenti con disabilità. L’iniziativa si era conclusa con un corteo, che aveva potuto contare sulla solidarietà di numerosi cittadini, provenienti da vari Comuni.
Successivamente a quella protesta, alcune risposte erano effettivamente arrivate, da parte del Commissario Straordinario Provinciale, sotto forma di due successive proposte, che tuttavia vengono giudicate in modo del tutto negativo dalle Sezioni ANFFAS di Modica, Ragusa e Scoglitti, in quanto, come si legge in un comunicato, «nella prima proposta il servizio sarebbe stato pressoché inutile, poiché ridotto a un’ora al giorno di assistenza per cinque giorni a settimana; nella seconda proposta, invece, il servizio verrebbe garantito solo per circa tre settimane». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasicilia.net, info@anffasmodica.it.

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