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Danno cerebrale acquisito: riabilitazione e reinserimento

Immagine usata nella locandina del convegno-dibattito di Porto Potenza Picena (Macerata), 30 novembre 2013

L’immagine usata nella locandina del convegno-dibattito di Porto Potenza Picena (Macerata)

Si rivolge alle persone traumatizzate craniche, alle loro famiglie e a tutti coloro che operano o sono interessati alle problematiche legate alla disabilità acquisita, con particolare riferimento alle gravi cerebrolesioni acquisite, il convegno-dibattito denominato Dalla riabilitazione al reinserimento sociale e occupazionale, in programma per sabato 30 novembre a Porto Potenza Picena (Macerata) (Oratorio Don Bosco, ore 9-17.15), organizzato dall’Associazione Andrea (Associazione Marchigiana Traumatizzati Cranici), nell’àmbito delle iniziative promosse in occasione della XVI Giornata Nazionale del Trauma Cranico.
L’appuntamento è stato reso possibile grazie alla collaborazione del CRISS (Centro Interdipartimentale per la Ricerca sull’Integrazione Socio-Sanitaria) dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Istituto Santo Stefano Riabilitazione, avvalendosi inoltre del finanziamento del CSV Marche (Centro Servizi per il Volontariato) e del patrocinio della FNATC (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico) e del Comune di Potenza Picena.

«Un danno cerebrale acquisito – spiegano i promotori dell’iniziativa – modifica il modo di vivere in famiglia, nel lavoro, nel tempo libero, nell’interazione con l’ambiente e con il mondo sociale. Numerosi sono i cambiamenti che tutta la famiglia deve affrontare e che riguardano l’autonomia, la consapevolezza, le capacità decisionali e di adattamento. Con la giornata del 30 novembre vogliamo dare alcuni spunti di riflessione ed esempi di buone prassi che partano dalle esigenze delle famiglie stesse, non separando – come di solito avviene nel mondo clinico – cure mediche e riabilitazione da ciò che accade nella sfera sociale di una persona, ma mescolando le competenze sociali con quelle cliniche, per affrontare insieme e concretamente le difficoltà quotidiane».
«Auspichiamo quindi – concludono i responsabili dell’Associazione Andrea – di poter supportare sia le famiglie che i contesti sociali in queste nuove necessità emergenti le cui dimensioni, anche in termini numerici, sono purtroppo in continua crescita». (S.B.)

Ringraziamo Paolo Fogar per la segnalazione.

È disponibile il programma completo del convegno-dibbattito. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@associazioneandrea.org.

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