Il Comune di Reggio Calabria faccia subito marcia indietro!

Lascia a dir poco allibiti e indigna la decisione del Comune di Reggio Calabria – da tempo commissariato – che intende sostanzialmente impedire ai bimbi con disabilità di accedere alle scuole dell’infanzia, per il prossimo anno scolastico, subordinandone l”iscrizione a esigenze di bilancio. Tante le reazioni di chi chiede un”immediata sospensione del provvedimento, tra cui quelle dell’ANFFAS e dell’Associazione Tutti a Scuola

Bimbo alla lavagan con aria corrucciata«È necessario l’immediato ritiro di quell’Atto Amministrativo del Comune di Reggio Calabria che, impedendo l’iscrizione dei bambini con disabilità alle scuole dell’infanzia per l’anno 2014/2015, calpesta palesemente i diritti dei bambini in questione e delle loro famiglie. Il tardivo tentativo dei Commissari di risolvere la situazione con l’annuncio di possibili eventuali assunzioni di personale, non è sufficiente e soprattutto mette in luce ancora una volta come chi ha una disabilità è considerato un cittadino di serie B»: così Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), commenta l’incredibile decisione del Comune calabrese, pubblicamente rintracciabile nel sito dello stesso, che infrange non solo la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (da cinque anni la Legge 18/09 del nostro Paese), ma la stessa Costituzione Italiana e le norme dello Stato.

«Il fatto che il Comune sia da tempo commissariato [dopo essere stato sciolto per infiltrazioni della malavita organizzata, N.d.R.] – prosegue Speziale – non deve comportare discriminazioni di alcun tipo, soprattutto per i bambini con disabilità. Quella decisione dell’Amministrazione evidenzia nuovamente la mancanza di una cultura dell’inclusione sociale e scolastica, due fattori fondamentali per la crescita della società. L’avviso in questione è il frutto di un retaggio culturale che ancora non crolla, basato su esclusione e discriminazione».
«Inoltre – conclude il Presidente dell’ANFFAS – l’evidente e illegittima disparità di trattamento tra i bambini con disabilità e non, è da considerarsi ancora più grave, poiché la priorità nell’accesso ai servizi deve essere garantita proprio ai bambini con disabilità, specie con connotazione di gravità, ai sensi della Legge 104/92. Pertanto, la nostra Associazione chiede l’immediato annullamento in via di autotutela dell’Avviso in questione, vedendosi costretta, in caso contrario, a mettere in campo, di concerto con le realtà associative del territorio, tutte le azioni legali del caso, per censurare ed eliminare tale gravissima discriminazione».

«Sembra chiaro – commenta dal canto suo Antonio Nocchetti, presidente dell’Associazione Tutti a Scuola, in una nota pubblicata da “Il Fatto Quotidiano.it” – che il diritto ad iscrivere in un asilo nido comunale un bambino disabile nell’anno scolastico 2014-15 a Reggio Calabria è subordinato ad esigenze di bilancio».
«Peccato che – aggiunge Nocchetti, invitando il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza a intervenire urgentemente -, come hanno scritto  i giudici della Corte Costituzionale il 26 febbraio 2010 nella Sentenza 80, “il diritto del disabile all’istruzione si configura come un diritto fondamentale. La fruizione di tale diritto è assicurata, in particolare, attraverso misure di integrazione e sostegno idonee a garantire ai portatori di handicaps la frequenza degli istituti d’istruzione” . E ancora, in riferimento a ipotetici “tetti “agli organici di sostegno, la Corte ha sentenziato che: “le disposizioni censurate che prevedono, da un lato, un limite massimo nella determinazione del numero degli insegnanti di sostegno e, dall’altro, l’eliminazione della citata possibilità di assumerli in deroga, si pongono in contrasto con il riportato quadro normativo internazionale, costituzionale e ordinario, nonché con la consolidata giurisprudenza di questa Corte a protezione dei disabili fin qui richiamata». (R.S. e S.B.)

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