Va garantito il progetto individuale

«Siamo soddisfatti di questa Sentenza del TAR di Catania – sottolineano dall’ANFFAS di Modica (Ragusa) – che ha riconosciuto il diritto di una minore con disabilità a ricevere risposte sul proprio progetto individuale dalle Amministrazioni competenti e tuttavia dobbiamo ancora una volta constatare che le famiglie siciliane sono costrette, a proprie spese, a far valere nelle aule dei Tribunali i diritti fondamentali dei propri figli»

Ombra della Dea Giustizia con la bilancia in manoL’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) di Modica (Ragusa) esprime soddisfazione per una recente Sentenza depositata il 10 aprile scorso dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia (Sezione Staccata di Catania), che ha riconosciuto i diritti di una minore con disabilità e della sua famiglia, in relazione all’articolo 14 della Legge 328/00 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), quello cioè ben noto sui progetti individuali delle persone con disabilità.
Infatti, quella famiglia di Scicli (Ragusa) – rappresentata dall’avvocato Francesco Marcellino, consulente legale dell’ANFFAS Nazionale – era ricorsa al TAR, contro il proprio Comune di residenza e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, chiedendo «l’annullamento del silenzio-inadempimento formatosi sulla richiesta di predisposizione del progetto individuale per minore con disabilità». In parole semplici, si lamentava che le Amministrazioni chiamate in causa non avessero fornito alcuna risposta alla richiesta di predisporre un progetto individualizzato per la figlia minore con disabilità.

«La Legge 328/00 – viene sottolineato in una nota dell’ANFFAS di Modica – rappresenta sempre uno strumento normativo quanto mai prezioso per le persone con disabilità poiché consente di avere un univoco progetto di vita riguardo alle esigenze personali negli àmbiti familiari, sociali e di lavoro, ma soprattutto riguardo ai servizi cui deve provvedere il Comune di residenza nonché quelli sanitari e terapeutico-riabilitativi, di competenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale. La presa in carico globale delle persone con disabilità e delle loro famiglie da parte delle Istituzioni competenti permette infatti di poter conoscere i diversi servizi presenti sul territorio, la loro organizzazione e interazione, al fine di favorire le famiglie stesse nelle loro scelte quotidiane circa i loro bisogni e necessità di assistenza socio-sanitaria ed evitando in tal modo le difficoltà inerenti alla ricerca di servizi disgregati e disseminati sul territorio stesso».
«Certi dunque di condividere anche il pensiero dell’ANFFAS Sicilia e dell’ANFFAS Nazionale – conclude la nota dell’Associazione modicana – ci dichiariamo soddisfatti rispetto a questa Sentenza, anche se siamo consapevoli che le famiglie siciliane sono ad oggi costrette, a proprie spese, a far valere nelle aule dei Tribunali i diritti fondamentali dei propri figli». (S.B.)

Ricordiamo ancora la disponibilità del testo della Sentenza di cui si parla nella presente nota. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasmodica.it.

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