Bene i fondi alla Sanità, male la revisione dei ticket

Vengono infatti accolte positivamente, da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, le parole del Ministro della Salute, relative a un budget sanitario certo (e crescente) fino al 2017, mentre si guarda con preoccupazione alla proposta di revisione del sistema dei ticket che le Regioni sembrerebbero voler presentare all’interno del nuovo Patto per la Salute

Beatrice Lorenzin

Beatrice Lorenzin, ministro della Salute

Vengono accolte positivamente, da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, le recenti dichiarazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin sul finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per gli anni 2014-2017. «Finalmente – afferma infatti il coordinatore nazionale di tale organizzazione Tonino Aceti, in una nota riportata da “Quotidiano Sanità.it” – dopo anni di tagli lineari sembra prospettarsi stabilità e solidità dei finanziamenti del Fondo Sanitario Nazionale, indispensabili per la programmazione dei servizi socio sanitari e per la loro qualità, nonché per la tutela del diritto alla salute dei cittadini. Ora è necessario “blindare” questi livelli di finanziamento, mettendoli nero su bianco all’interno del Patto per la Salute* e sottraendoli ad eventuali successive manovre. Siamo inoltre convinti che tutte le risorse recuperate con attività di spending review in Sanità debbano rimanere nelle disponibilità del Servizio Sanitario Nazionale».

«Bene anche – annota quindi Aceti – l’annunciata attività di revisione dei LEA (Livelli Essenziali di Asistenza), a patto che essa sia volta ad aumentare la sfera delle tutele dei cittadini-pazienti e quindi a garantire maggiore accessibilità, esigibilità, uniformità, qualità e innovazione delle prestazioni. Solo per fare alcuni esempi: epidurale, cibi aproteici per l’insufficienza renale cronica, procreazione medicalmente assistita (PMA), assistenza odontoiatrica, aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle Protesi».

Forte preoccupazione, invece, viene espressa dal coordinatore di Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, rispetto alla proposta di revisione del sistema dei ticket che le Regioni vorrebbero presentare all’interno del nuovo Patto per la Salute. «L’attuale sistema – dichiara infatti Aceti -, che già pesa eccessivamente sui redditi familiari, ha provocato una contrazione del volume delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale e un aumento di quelle rese in privato. Ricordiamo inoltre come su questo argomento sia ancora al palo l’aggiornamento degli elenchi delle patologie croniche e di quelle rare esenti dal ticket, già previsto all’interno della Legge di conversione del cosiddetto “Decreto Balduzzi».
Questo e altro, pertanto, fanno ritenere quanto mai necessario, ad Aceti, che «anche sul Patto per la Salute il confronto tra Ministero e Regioni si allarghi alle organizzazioni di cittadini e pazienti, come del resto già sperimentato positivamente su altre temi con il ministro Lorenzin». (S.B.)

*Il Patto per la Salute è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: cnamc@cittadinanzattiva.it.

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