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Lombardia: il trasporto è gratuito, ma i rischi sono altri

Ragazzo in carrozzina sale in uno scuolabus«Nei giorni scorsi – si legge in una nota della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che è la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, importanti testate quotidiane hanno pubblicato le lettere di alcuni genitori di ragazzi con disabilità, preoccupati per i propri figli. Il timore era che una recente Delibera Regionale potesse mettere a rischio il servizio di trasporto gratuito di cui usufruiscono i ragazzi con gravi disabilità che frequentano le scuole superiori. La nostra Federazione, che già nei giorni scorsi si era espressa su tale Delibera con un dettagliato parere legale, intende rassicurare le famiglie in merito alle loro preoccupazioni, precisando che il provvedimento riguarda solo la possibilità di ottenere un rimborso per le eventuali spese, ingiustamente sostenute dalle famiglie nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il diritto al trasporto gratuito, pertanto, non viene intaccato».

In sostanza, la citata Delibera della Giunta Regionale Lombarda (n. X/1952 del 13 giugno scorso), stabilisce i criteri e le modalità di accesso a un fondo statale di 15 milioni di euro per incrementare i servizi, per facilitare l’accesso e la frequenza dei corsi nell’anno scolastico 2013-2014 per gli studenti di scuole medie e superiori. «Con essa – si legge nella nota della LEDHA – la Regione Lombardia ha stabilito che possano accedere al fondo, chiedendo un rimborso, quelle famiglie che nell’anno scolastico 2013-2014 hanno dovuto pagare di tasca propria il servizio di trasporto per i propri figli. Spetta a questo punto alle singole Province il compito di raccogliere le domande e di redigere una graduatoria, dando priorità al criterio della condizione economica degli studenti: chi ha un reddito più basso avrà la precedenza nell’accedere al contributo».
In termini pratici, quindi, pur rendendosi ben conto la LEDHA, «che soprattutto in questo momento di confusione generato dalle riforme previste dalla cosiddetta “Legge Delrio” [Legge 56/14, “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, N.d.R.], la norma possa aver causato preoccupazione. È bene tuttavia precisare che la Delibera X/1952 non ha assolutamente modificato le attuali normative in vigore in materia di diritto allo studio».
Lo conferma con ulteriore chiarezza anche Gaetano De Luca del Servizio Legale LEDHA: «Questa normativa costituisce da una parte un’indubbia possibilità per molte famiglie di recuperare soldi ingiustamente spesi e dall’altra non può costituire un motivo per considerare superata la normativa che da anni garantisce e assicura il trasporto scolastico».

Sono invece altri, secondo la LEDHA – che sulla questione si era già più volte soffermata nelle scorse settimane -, i rischi in vista del prossimo anno scolastico, per i bambini e i ragazzi con disabilità. Infatti, conclude la nota della Federazione lombarda, «il cambiamento introdotto dalla citata “Legge Delrio”, che prevede la riorganizzazione delle Province e la rimodulazione delle loro competenze, non chiarisce a chi spetterà il compito di garantire i servizi di assistenza ai bambini e ai ragazzi con disabilità. Gli Enti preposti, e la Regione Lombardia in primis, devono quindi impegnarsi per garantire a tutti i bambini e ragazzi con disabilità, in tempi utili e certi, il diritto allo studio, assicurando la “continuità nell’attivazione dei servizi necessari”, ovvero l’assistenza per la comunicazione (per gli alunni con disabilità sensoriale), l’assistenza educativa e il trasporto». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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