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Educazione e riabilitazione nelle disabilità plurime

Mani di una persona che guidano le mani di un'altra persona a leggere in Braille«La persona in condizione di gravità richiede strategie educative, didattiche e psicologiche individualizzate. L’insegnante e l’educatore, per rispondere a tali esigenze, hanno bisogno di una metodologia valutativa e di intervento che sia orientata ad analizzare, in maniera approfondita, le caratteristiche funzionali della persona e del contesto di riferimento».
È alla luce di queste considerazioni, che il Movimento Apostolico Ciechi – accreditato dal Ministero dell’Istruzione come soggetto riconosciuto per la formazione del personale della scuola – propone percorsi formativi per docenti ed educatori, in collaborazione con la Fondazione MAC insieme, ente collaterale – quest’ultima – allo stesso Movimento Apostolico Ciechi, per la gestione di attività e servizi in favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che ha avviato tre agenzie pedagogiche a Genova, Salerno e Siracusa, impegnate, nello specifico, a sostegno di persone con disabilità visiva e plurima.
Il personale impegnato in tali attività è composto da pedagogisti, educatori e psicologi che si avvalgono anche della collaborazione di altri professionisti. La procedura prevede un colloquio conoscitivo con i familiari – condotto da un pedagogista o da uno psicologo dell’età evolutiva – allo scopo di raccogliere informazioni anamnestiche ed educative. Ciò permette di avere dati immediati sulle diverse aree di sviluppo e indicazioni su tutto ciò che riguarda l’autonomia e la cura personale. Nella fase successiva, poi, vengono effettuati incontri a casa, con la valutazione che si sposta sul quotidiano, in modo più funzionale a raccogliere informazioni su come la persona si muova all’interno dello spazio a lei più prossimo. Seguono un momento di confronto in équipe e la vera e propria fase di progettazione pedagogica.
«Lo scopo – come spiegano i promotori – è quello di trovare un consenso fra genitori e professionisti sulle abilità presenti nella persona e sui passi che devono essere fatti per permetterle di sviluppare le sue potenzialità. Ed è per questa ragione che vengono presi in considerazione anche i diversi contesti frequentati dalla persona».
A seguito di tale percorso, dunque, si prevede che la famiglia venga accompagnata attraverso la programmazione di incontri periodici di verifica e di ricaduta del progetto e inserita poi in percorsi laboratoriali di sostegno e di formazione. La formazione e l’accompagnamento potranno riguardare anche gli altri operatori e i servizi del territorio coinvolti a diverso titolo nel seguire la persona con disabilità e la sua famiglia.

Concretamente, il tutto si sostanzia in corsi residenziali, all’insegna di un intervento concepito come multiplo, dinamico e rispettoso della globalità dell’individuo e della complessità della situazione. E il prossimo appuntamento di questo tipo ci sarà dal 19 al 23 agosto, presso il Centro di Formazione Teresa Fusetti di Corbiolo di Bosco Chiesanuova (Verona), incontro di approfondimento dedicato al tema dell’Intervento educativo-riabilitativo in presenza di minorazione grave e complessa.
Nell’àmbito dell’iniziativa verranno proposte attività di discussione su casi clinici, simulazioni e illustrazioni di schede operative, allo scopo di orientare i partecipanti a meglio progettare un PEI (Piano Educativo Individualizzato), che guardi al progetto di vita della persona. Verranno illustrate, inoltre, le modalità di utilizzo delle procedure di diagnosi psicoeducativa e di valutazione.
A condurre il corso saranno Rinalda Montani, docente di Pedagogia all’Università di Padova, Mauro Mario Coppa, psicologo e psicoterapeuta del Centro Risorse per l’Educazione di Ancona, Sonia Benedan, pedagogista, responsabile tiflologa e della formazione del Centro Non Vedenti di Brescia, Michela De Rosa e Domenico Vaccaro, pedagogisti della Fondazione MAC insieme di Salerno. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@fondazionemacinsieme.org.

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