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Persone con disabilità che vivono in un “tempo sospeso”

Uomo con disabilità davanti a una finestra con grata«È dallo scorso mese di giugno scorso che le persone con disabilità adulte (dai 18 ai 65 anni) del già Municipio II di Roma Capitale [struttura che oggi accorpa l’ex Municipio II e l’ex Municipio III, N.d.R.], non possono usufruire dei laboratori e dei tirocini previsti dal Piano Regolatore Municipale Sociale (PRMS) 2011/2015».
A denunciarlo è Carla Patrizi, presidente della Consulta H del Municipio II, che racconta anche i più recenti sviluppi di questa intollerabile situazione. «Acquisite le risorse previste e necessarie per la riattivazione dei servizi – spiega infatti – il Municipio II aveva indetto un nuovo bando, poi ritirato il 28 ottobre, durante una riunione straordinaria di Consiglio, perché irregolare nella procedura amministrativa e modificativo del PRMS 2011/2015. E così le persone con disabilità adulte rimangono ancora senza sostegno, fino a data da destinarsi, ovvero in attesa che parta il nuovo bando di laboratori di autonomia e tirocini, mentre una serie di progetti secondari (sportelli di segretariato sociale e/o con target regionale) sono stati rifinanziati in fase di cosiddetta prorogatio».

Che cosa succederà ora? Innanzitutto vanno sottolineati gli auspici espressi da Patrizi, su quelli che dovranno essere i contenuti del nuovo bando. «In esso – dichiara – si dovrà riconsiderare da una parte la centralità del “cittadino-utente”, dall’altra le esigenze del territorio. Saranno quindi necessari la giusta location, il trasporto, il catering-mensa (per le persone con disabilità grave, in situazioni di fragilità familiare) e che le attività di servizio non vengano sospese nei periodi estivi, delle festività natalizie e pasquali, poiché le famiglie non potrebbero sopperire».
A nome poi dell’intero Ufficio di Presidenza della Consulta H del Municipio II, viene sottolineata, «sulla base di quattordici anni di esperienza, la necessità assoluta di mantenere anche i tirocini-laboratori occupazionali e di autonomia, previsti dal già Piano di Zona 2011/2015, come votato a suo tempo dal Consiglio sovrano del Municipio II. Il tutto basato su progetti da reinserire in un bando trasparente e condiviso, elaborato dall’utenza, rappresentata dalla Consulta Handicap, insieme alla Commissione Politiche Sociali e all’ASL, come del resto stabilisce la Legge Nazionale 328/00».
«È pertanto indispensabile – conclude Patrizi – reperire e ripristinare fondi per mantenere dei servizi che sono una reale opportunità di empowerment [crescita dell’autoconsapevolezza, N.d.R.] e di autonomia delle persone con disabilità, per una società inclusiva, ove quelle stesse persone possano vedere riconosciuto il loro contributo attivo e responsabile, coerentemente con le proprie potenzialità. E non è superfluo nemmeno ricordare che i laboratori di cui si parla sono riferiti a fondi SAISH, ovvero al Servizio per l’Autonomia e per l’Integrazione Sociale delle Persone Disabili del Comune di Roma e anche che sono LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), per chi in Italia ha un’invalidità riconosciuta del 100% , come da articolo 3, comma 3 della Legge 104/92».

A questo punto, come aggiornamento dell’ultima ora, mentre le persone con disabilità continuano a restare senza servizi, i rappresentanti della Consulta H hanno sostanzialmente ricevuto il mandato da Guido Laj, assessore alle Politiche Sociali e ai Servizi alla Persona del Municipio II (scusatosi anche personalmente per gli ultimi eventi), di lavorare al nuovo progetto, in altre parole di stendere il nuovo bando.
Da parte nostra continueremo naturalmente a seguire gli sviluppi della situazione. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Carla Patrizi (carla_patrizi@virgilio.it).

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