Franco Bettoni, presidente dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), è stato ufficialmente investito della carica di nuovo presidente della FAND, la Federazione Nazionale tra le Associazioni di Persone con Disabilità, cui aderiscono ANMIL, ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), ENS (Ente Nazionale Sordi), UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), UNMS (Unione Nazionale Mutilati per Servizio), ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti) e ARPA (Associazione per la Ricerca sulle Psicosi e l’Autismo), organismo che insieme all’altra grande Federazione FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), rappresenta la quasi totalità del movimento italiano di persone con disabilità e delle loro famiglie.
«Sono onorato di rappresentare questa Federazione – dichiara Bettoni – che è nata dieci anni fa dalla volontà comune di condividere battaglie per la salvaguardia dei diritti delle fasce sociali più deboli e che, come ANMIL, abbiamo fortemente voluto, sia per rafforzare la voce delle nostre Associazioni, sia per rappresentare al meglio le peculiari esigenze di ciascuna categoria di disabili in un’ottica di risoluzione dei problemi, che tenga conto di aspetti che possono rispondere alle diverse problematiche contemporaneamente, evitando sprechi e puntando sulle sinergie di tutti».
«Mai come in questi anni – prosegue Bettoni – abbiamo compreso l’importanza di essere protagonisti, non solo nel portare avanti le nostre battaglie, ma anche e soprattutto nel pretendere che le politiche pubbliche che ci riguardano ci vedano coinvolti e partecipi e questa è la filosofia alla base delle finalità della FAND. Dobbiamo sviluppare strategie precise sulle tematiche rivendicative comuni, che sono molte: dal diritto al lavoro, alla tutela sanitaria, dall’inclusione sociale al sostegno economico. Dobbiamo aprirci all’Europa e potenziare l’efficacia della nostra azione in questa sede, la cui importanza è spesso sottovalutata. Dobbiamo rendere più semplice e immediato il funzionamento della nostra struttura, eliminando sovrapposizioni e rendendo più snella la comunicazione, sia interna che esterna».
«In sostanza – precisa il neopresidente della FAND – vogliamo proporre un nuovo modello organizzativo della Federazione per adeguarla ai tempi, e in primo luogo abbiamo puntato su una Piattaforma Rivendicativa che si è scelto di rendere più coerente e unitaria rispetto al passato: non più cioè le richieste delle singole Associazioni considerate separatamente, ma obiettivi condivisi».
Queste, dunque, le principali rivendicazioni su cui la FAND intende basare il proprio lavoro, così come vengono sintetizzate in un documento diffuso dalla Federazione: «a) piena attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e del Programma d’Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità; b) rafforzamento dei Fondi delle Politiche Sociali e per le Non Autosufficienze; c) semplificazione del sistema di accertamento della disabilità e superamento della concezione puramente medico legale, ai fini di una valutazione multidimensionale della disabilità; d) piena operatività della Legge 68/99 in materia di diritto al lavoro dei disabili. Il collocamento mirato, infatti, ha rappresentato un grande passo avanti, ma ad oggi, purtroppo, non ha portato i benefìci sperati, dal momento che ancora troppi disabili non riescono a trovare un’occupazione tramite i meccanismi del collocamento mirato, che è quanto mai urgente rivedere. Parallelamente, occorre garantire il rispetto della normativa con controlli più attenti ed efficaci, monitorare l’accesso all’istituto degli esoneri, rendere più severe le conseguenze degli inadempimenti, rifinanziare il Fondo Nazionale per la Legge 68; e) garanzia di un adeguato sostegno economico della persona, nelle forme previste dalla legge per ogni tipo di disabilità; f) esclusione dal reddito rilevante ai fini ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.] delle prestazioni economiche previdenziali, assistenziali, delle rendite erogate agli invalidi per servizio, agli invalidi del lavoro e tecnopatici, dell’indennità di accompagnamento; g) aggiornamento del Nomenclatore Tariffario, ormai inadeguato a fornire ai disabili prestazioni adeguate al progresso tecnico e scientifico; h) abbattimento delle barriere architettoniche, fisiche e culturali che impediscono alla persona disabile una piena partecipazione alla vita sociale; i) piena accessibilità ad ogni bene o servizio, alla comunicazione e all’informazione; j) promozione e tutela della mobilità e dell’autonomia della persona con disabilità; k) tutela del diritto allo studio e piena integrazione scolastica».
«Per meglio intraprendere iniziative e azioni condivise a livello nazionale – spiega ancora Bettoni – sarà dato maggiore impulso ai Comitati Regionali e Provinciali FAND che operano autonomamente sul territorio e che rappresenteranno organismi di assoluta rilevanza per l’attuazione delle politiche della Federazione nei contesti locali, affinché vengano evidenziate le criticità che ne inficiano la funzionalità e si possa capire quali siano le iniziative più opportune da intraprendere». «Quanto ai rapporti con le Istituzioni – conclude – la Federazione avrà come obiettivo primario quello di essere parte attiva dei processi decisionali pubblici nelle materie di sua specifica competenza, allo scopo di tutelare i diritti acquisiti dalle persone con disabilità, sollecitare il loro continuo miglioramento e verificare la corretta applicazione delle leggi. A questo fine verranno promossi incontri, partecipazione a tavoli di lavoro, monitoraggio attento della legislazione e delle iniziative di riforma, instaurando un dialogo costante con il Parlamento, con il Governo e con gli operatori del sociale, in un’ottica collaborativa per la definizione delle politiche in materia di disabilità». (S.B.)
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