Integrazione, benessere e accessibilità sulle Alpi

Formazione che ha coinvolto insieme guide della natura e operatori socio-sanitari, ma anche percorsi accessibili e originali modalità di accoglienza, al di qua e al di là dal confine: sono questi i risultati più visibili di un progetto di cooperazione italo-francese tra Valle d’Aosta e Alta Savoia, voluto per accrescere l’integrazione, il benessere e l’accessibilità sulle Alpi. Se ne parlerà il 13 febbraio ad Aosta, durante un convegno che servirà anche a delineare possibili prospettive future

Fotografia di varie persone con disabilità, con accompagnatori, davanti a delle montagneUna riflessione sul rapporto uomo-natura e in particolare sulle opportunità di prevenzione e riabilitazione che il contesto alpino può offrire ai visitatori, ai turisti, alle persone anziane e con disabilità che entrano in contatto con la natura: è questo il tema che verrà sviluppato venerdì 13 febbraio ad Aosta (Salone delle Manifestazioni del Palazzo Regionale, ore 9-13), nel corso del convegno finale del Progetto Intégration e bien-être dans les Alpes, promosso nell’àmbito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia Alcotra.
Titolo dell’incontro: Envie de nature dans les Alpes: accessibilità et intégration port tous (“Voglia di natura sulle Alpi. Accessibilità e integrazione per tutti”).

In sostanza, il progetto di cooperazione Italia-Francia ha sviluppato in questi anni una riflessione -avviata nel 2010 dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc, in collaborazione con il CSV (Coordinamento Solidarietà della Valle d’Aosta) e il Consorzio Trait d’Union – su testimonianze ed esperienze innovative nel settore del turismo accessibile.
Capofila del progetto per parte italiana è l’Assessorato alla Sanità, alla Salute e alle Politiche Sociali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura e Risorse Naturali, mentre sul versante francese i partner sono il Conseil Général de la Haute Savoie e l’associazione L’AAPEI d’Annecy-Ferme de Chosal.
Il convegno del 13 febbraio sarà il momento di conclusione e di riflessione su quanto svolto e sulle prospettive future. Di fatto, l’iniziativa ha portato alla realizzazione – oltreché di una formazione transfrontaliera che ha coinvolto guide della natura e operatori socio-sanitari, riuniti insieme per sperimentare e apprendere nuove modalità di animazione – di differenti interventi strutturali volti ad accrescere le opportunità di accesso dello spazio montano.
In particolare in Valle d’Aosta sono stati resi accessibili due percorsi, uno a Champdepraz, all’interno del Parco Naturale del Mont Avic e l’altro nel Comune di Verrayes. In Alta Savoia, invece, sono stati adattati i sentieri presso la Riserva Naturale di “Bout du Lac”, per persone non vedenti, e presso “le Domaine de Rovorée La-Chatenière” e sono state realizzati originali modalità di accoglienza, quali le cabane all’interno della Ferme de Chosal (partner di progetto), nonché un percorso sensoriale presso “Le Cirque du Fer-à-Cheval”.

Gli interventi che si alterneranno durante l’incontro del 13 febbraio ad Aosta saranno di diversa matrice e tenteranno di “scattare” una fotografia generale utile a individuare prospettive future in questo contesto.
Nella saletta del Palazzo Regionale verrà allestita inoltre, a cura del Museo di Scienze Naturali di St. Pierre, una mostra con elaborati realizzati dai partecipanti durante le animazioni, verranno proiettati dei video e scorreranno le fotografie che documenteranno le attività svolte (in particolare le “immersioni” nella natura).

A confermare per altro la bontà delle varie iniziative promosse, va ricordato che studi condotti in diverse parti del mondo testimoniano come il solo contatto con la natura porti dei benefìci a livello fisico e psichico. In Canada, ad esempio, è stato rilevato come la popolazione carceraria ospitata in celle esterne, quindi a contatto solamente visivo con la natura, assumesse meno psicofarmaci di un’analoga popolazione le cui celle davano sul cortile interno del penitenziario.
La sfida, dunque, che si vuole lanciare e proseguire, possibilmente, in un prossimo progetto, sempre nel quadro del Programma Alcotra, è di misurare, anche in termini scientifici, la portata benefica di un simile approccio, che risulterebbe vantaggioso, pure in termini economici, per i bilanci pubblici.
In Valle d’Aosta e in Alta Savoia – ma in generale in tutte le Alpi – esiste infatti un bacino naturalistico incommensurabile e, a questo punto, possiamo dire, un potenziale di benessere a costo praticamente zero. Si tratta quindi di assumere consapevolezza di ciò, affidandosi a professionisti adeguatamente preparati, che sappiano mettere in una corretta e proficua relazione le persone e la natura alpina. (Maria Cosentino)

È disponibile il programma completo del convegno del 13 febbraio ad Aosta. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: consorzio@traitdunion.org; info@csv.vda.it; info@fondazionecourmayeur.it.

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