Milano è imperfetta, ma non “impossibile”

«Noi che da anni lavoriamo per favorire la migliore accessibilità di Milano e della Lombardia e che da alcuni mesi, seguendo la strada tracciata da Franco Bomprezzi, siamo impegnati anche a fianco delle Istituzioni, per rendere sempre più fruibile il nostro territorio, diciamo alle persone con disabilità: venite a Milano per l’“Expo 2015”, perché la nostra città non è così “impossibile”!». A scriverlo è un gruppo di persone impegnate a tracciare il percorso denominato “Expofacile”

Persona con disabilità nella metropolitana di Milano

Una persona con disabilità nella metropolitana di Milano

Si avvicina l’apertura dell’Expo [1° maggio, N.d.R.] e sono sempre più numerose le persone che si chiedono quanto Milano sia in grado di accogliere i visitatori con disabilità. Non mancano le osservazioni critiche (in genere puntuali e circoscritte) alle indubbie difficoltà che la nostra città pone alle persone con disabilità, né le stroncature feroci, con la fotografia di una città decisamente off limits a quelle stesse persone con disabilità.
A noi, che da anni lavoriamo nelle Associazioni per favorire la migliore accessibilità di Milano e della Lombardia, a noi che da alcuni mesi siamo impegnati anche a fianco delle Istituzioni per rendere il più accessibile e fruibile il nostro territorio in vista dell’Expo, manca tantissimo in questo momento la penna (o meglio la tastiera) di Franco Bomprezzi [direttore responsabile di «Superando.it» e presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH, scomparso il 18 dicembre dello scorso anno, N.d.R.].

Abbiamo passato diversi anni a bussare, inascoltati, alla porta di tutte le istituzioni coinvolte, per lanciare l’“allarme accessibilità” in vista dell’Expo ed è stato proprio Franco Bomprezzi ad aprire quelle porte, a indicare la strada da percorrere. Non per rendere Milano una città perfetta, ma per fare in modo che fosse comunque attenta e accogliente con tutti. Una città di tutti e per tutti, capace di rendere una visita da parte delle persone con disabilità un’esperienza piacevole, emozionante e al tempo stesso sicura e confortevole.
Abbiamo percorso insieme a Franco alcune di queste opportunità, abbiamo seguito le sue indicazioni, nascosti nelle “sale macchine” di diverse iniziative e progetti ancora in corso di elaborazione e ancora poco conosciuti.
Abbiamo lavorato e stiamo lavorando con un obiettivo preciso: individuare e suggerire gli interventi di miglioramento ancora realizzabili nel poco tempo a disposizione. Per raccogliere e organizzare tutte le informazioni disponibili sull’accessibilità dei mezzi di trasporto, effettuare rilevazioni affidabili sull’accessibilità di alberghi, ristoranti, musei e monumenti.
Da ultimo, ma non meno importante, stiamo lavorando per sensibilizzare e formare operatori turistici, realizzare materiali di diffusione e comunicazione. Partecipiamo a incontri e riunioni per connettere questi nostri lavori con tutte le persone e gli enti che sono impegnati oggi per l’Expo. Lavoriamo per verificare i dati e ipotizzare i problemi che si potranno presentare, per organizzare un portale internet che possa raccogliere e presentare tutto ciò, per mettere a disposizione le nostre competenze per servizi di informazione, sia come front che come back office.

Tutto questo lavoro, immaginato e voluto prima di tutto da Franco Bomprezzi, ha un nome, Expofacile. Fra poco, non sappiamo ancora con precisione quando, le Istituzioni che hanno raccolto e sostenuto la sfida di Franco (Comune di Milano e Regione Lombardia, con il contributo di UniCredit Foundation) lo presenteranno pubblicamente.
A noi che a questo progetto stiamo dedicando ogni nostra energia, il nostro tempo, ma anche le suole delle nostre scarpe e la gomma dei nostri copertoni, oggi interessa dire in maniera chiara una cosa alle persone con disabilità: venite a Milano per l’ Expo! Certo, la nostra città non è accessibile al cento per cento, ma non è nemmeno una città impossibile.
Milano non è, tanto per essere chiari, né Stoccolma né Monaco, ma non ha molto da invidiare a metropoli come Londra o Parigi. Venire a Milano è possibile e può essere bello, divertente, interessante.
Bisogna solo organizzarsi un po’, per evitare brutte sorprese, che possono essere sempre in agguato, come del resto ben sanno di dover fare molte persone con disabilità prima di ogni viaggio o trasferta. In realtà, non è affatto giusto che sia così: infatti, nel mondo ideale che vogliamo costruire insieme, una persona con disabilità deve poter pensare di doversi organizzare in maniera identica a quella di ogni altro turista prima di partire per una vacanza. Ma oggi non è ancora così e quindi stiamo facendo di tutto per metterci al servizio di chi a Milano per l’Expo vuole venirci, con la sua persona e con la sua disabilità.
Per accogliere tutti nel migliore dei modi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, ma prima di tutto delle persone con disabilità che a Milano ci vivono, che la conoscono nei suoi lati positivi così come in quelli più difficili.

Cavolo, Franco quanto ci manchi! Tu saresti stato più convincente: pungente quanto basta, accogliente e benevolo oltre misura. La nostra responsabilità è continuare e portare a termine il lavoro che abbiamo iniziato insieme. Grazie a chi vorrà farlo con noi.

*Alessandro Acquaviva, Sara Besia, Alberto Fontana, Gabriele Favagrossa, Laura Galbiati, Giovanni Merlo, Marco Rasconi, Ilaria Sesana, Marina Sambiagio, Andrea Serpi, Maurizio Trezzi, Maria Villa Allegri, Francesco Villabruna.

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