Si premia la buona informazione sulle Malattie Rare

Possono infatti partecipare fino al 25 gennaio alla terza edizione del “Premio Giornalistico OMAR per le Malattie e i Tumori Rari” tutti gli articoli o i servizi giornalistici scritti o realizzati nel 2014. Quest’anno vi è anche un premio speciale in più, quello sulla continuità assistenziale, destinato a chi abbia saputo mettere in luce l’importanza e le eventuali difficoltà dei percorsi di presa in carico, dalla diagnosi fino all’età adulta

Bimbo inglese affetto da una Malattia Rara insieme al padre

Un bimbo affetto da una Malattia Genetica Rara insieme al padre

Ci sono ancora una dozzina di giorni, per partecipare alla terza edizione del Premio Giornalistico OMAR per le Malattie e i Tumori Rari, iniziativa nata nel 2012, allo scopo di promuovere presso gli organi d’informazione una migliore sensibilità sui diversi aspetti delle Malattie Rare e un approccio alla comunicazione in risonanza con le molteplici problematiche vissute dai pazienti.
Al concorso, infatti – organizzato con cadenza annuale dalla testata giornalistica «OMAR» (Osservatorio Malattie Rare), in partnership con la Fondazione Telethon con Orphanet Italia, con il CNMR (Centro Nazionale Malattie Rare) dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e con UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare) – potranno partecipare fino al 25 gennaio tutti gli articoli e i servizi giornalistici in lingua italiana dedicati al tema, provenienti da testate registrate, pubblicati o andati in onda tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2014.

Sono esattamente tre i premi speciali di questa edizione. Tornano infatti per il terzo anno consecutivo sia il Premio Tumori Rari, realizzato con il rinnovato contributo non condizionato di Celgene e destinato a chi abbia affrontato al meglio il delicato argomento e il Premio Malattie Rare del Polmone, grazie al contributo non condizionato di InterMune.
Nuovo è invece il Premio Malattie Rare e aontinuità assistenziale, reso possibile grazie al contributo non condizionato di Shire e rivolto a chi abbia saputo mettere in luce l’importanza e le eventuali difficoltà dei percorsi di presa in carico, dalla diagnosi, spesso già in età pediatrica, fino all’età adulta. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@osservatoriomalattierare.it (Stefania Collet).

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