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La mia Salute è un bene di tutti, il Servizio Sanitario anche

Realizzazione grafica dedicata al concetto che la Salute è un diritto di tutti

«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» (articolo 32 della Costituzione Italiana)

Ha preso il via nei giorni scorsi a Campobasso, capoluogo del Molise, proseguendo ieri e oggi a Napoli, la campagna itinerante Sono malato anch’io – La mia salute è un bene di tutti, della quale avevamo dato anticipazione nella scorsa settimana e con la quale il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, in occasione del trentacinquennale dalla sua fondazione, attraverserà tutta l’Italia, facendo tappa in ventitré diverse città – dopo Campobasso e Napoli saranno Taranto, Ascoli Piceno, Sulmona (l’Aquila), Prato, Roma, Genova, Acqui Terme (Alessandria), Aosta, Varese, Terni, Bolzano, Trento, Vicenza, Udine, Bologna, Cagliari, Potenza, Catanzaro, Messina, Catania e Palermo – sino alla fine del mese di ottobre.
La campagna – realizzata con il sostegno non condizionato dell’Azienda AbbVie e in partnership con il portale di crowdfunding (raccolta fondi collettiva nel web) EPPELA – sarà rappresentata nelle principali piazze da una “mostra fotografica” ispirata ai quattordici diritti contenuti nella Carta Europea dei Diritti del Malato, promossa nel 2002 da parte della rete continentale di Cittadinanzattiva (si veda il box in calce), oltreché da un grande gazebo personalizzato.
Insieme al tema principale – la tutela e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale pubblico, universale, equo, accessibile e di qualità – il tour, che sosterà per due giorni in ogni città, permetterà di toccare i principali problemi che vivono le persone quando hanno bisogno dei servizi sociali e sanitari a livello territoriale e regionale.
Le tappe interesseranno soprattutto città di medio-piccole dimensioni perché situate nei territori più penalizzati o considerati sacrificabili in termini di servizi.

«Con questa campagna – ha dichiarato durante la presentazione della stessa Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva – vogliamo contrastare lo smantellamento in atto del Servizio Sanitario Pubblico di cui sono la prova il taglio di 5 miliardi di euro nel 2015 e nel 2016, i ticket talmente alti da rendere più conveniente per alcune prestazioni il ricorso al privato (analisi, prestazioni per gravidanza, e molte altre), la revisione annunciata dei ticket stessi, che impatterebbe negativamente su malati cronici e rari e la decisione assunta dal Governo sull’ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.] di ricorrere al Consiglio di Stato, per affermare il principio che invalidità civile e accompagnamento sono fonti di reddito».
«Di fatto – ha proseguito Aceti – le tasche dei cittadini e delle famiglie vengono utilizzate come veri e propri “bancomat” da cui prelevare soldi riducendo i diritti. Per questo l’impegno del Tribunale per i Diritti del Malato, cominciato trentacinque anni fa, si rafforza per garantire i diritti dei malati che la Costituzione riconosce e lo fa chiedendo a tutti di mobilitarsi, perché tutti possano dire: “La mia Salute è un bene di tutti, il Servizio Sanitario nazionale anche”».

Saranno in particolare due, in ogni città coinvolta nella campagna, i momenti previsti, uno dei quali “di piazza”, dove i volontari del Tribunale per i Diritti del Malato si metteranno a disposizione di tutti, per distribuire materiale informativo sui diritti, raccogliere suggerimenti e segnalazioni, offrire consigli e consulenza gratuitamente e accogliere chi vorrà diventare “cittadino attivo”. L’altro sarà invece un incontro-confronto con i principali attori locali, dal Presidente della Regione ai rappresentanti delle diverse professioni sanitarie, al fine di agire insieme per il miglioramento delle criticità che saranno segnalate dai cittadini.
Le questioni che verranno affrontate saranno varie, e legate ai problemi emergenti o storici dei territori: dall’impatto dell’ambiente sulla salute all’organizzazione dei servizi al di fuori del contesto ospedaliero; dall’equità nella distribuzione dei servizi e dell’accesso tra territori montani e grandi città alla sofferenza mentale; dalle risposte in caso di bisogno di un intervento urgente all’assistenza per chi ha fragilità o malattie croniche; dalle liste d’attesa ai disagi nelle strutture di Pronto Soccorso; dall’attenzione verso la persona che ha bisogno di cura alla trasparenza delle decisioni, fino al riconoscimento del ruolo dei cittadini nelle scelte, solo per fare alcuni esempi.
«La sostenibilità – ha sottolineato Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia – è la grande sfida che si pone ai sistemi sanitari oggi e ancor più negli anni a venire, per l’effetto combinato dell’invecchiamento della popolazione, dell’aumento delle malattie croniche e dei pressanti vincoli di bilancio. Ciò è tanto più vero per l’Italia, che per invecchiamento della popolazione è il primo paese in Europa e il secondo nel mondo. A questo fine è fondamentale la promozione di un ruolo più attivo e partecipe dei cittadini nella gestione della propria salute, come una delle  azioni principali da attuare per accrescere la qualità dell’assistenza e la sostenibilità dei sistemi sanitari. È in questa prospettiva che si colloca il nostro sostegno alla campagna promossa da Cittadinanzattiva la quale, attraverso un’azione itinerante e capillare sul territorio, è diretta ad accrescere il coinvolgimento e la consapevolezza dei cittadini nella tutela della propria salute».

Tornando al grande gazebo personalizzato di cui si è detto e che sarà presente nelle varie piazze, all’interno di esso sarà possibile usufruire dell’aiuto degli attivisti del Tribunale per i Diritti del Malato, per tutelare i propri diritti, raccontare le proprie esperienze con i Medici di Medicina Generale e rispondere ad alcune domande, ma anche per sostenere la campagna di comunicazione “mettendoci la faccia” in favore dei diritti delle persone che hanno bisogno di cure e del rilancio del Servizio Sanitario Nazionale pubblico: nel gazebo, infatti, sarà ospitato anche un piccolo set fotografico attraverso il quale si potrà diventare protagonisti prestando il proprio volto.
L’immagine realizzata verrà immediatamente caricata sul sito dedicato all’iniziativa e condivisa sui profili dei social network di Cittadinanzattiva. Nel sito stesso, poi, anche chi non potrà essere in piazza avrà la possibilità di diventare protagonista a propria volta con un semplice scatto fotografico.
“Storia a sé” avrà la tappa di Roma in programma per il 14 giugno, ovvero esattamente trentacinque anni dopo l’evento che segnò la nascita del Tribunale per i Diritti del Malato, in Piazza del Campidoglio, e la proclamazione della prima Carta dei Diritti del Malato. In tale occasione, infatti, a farla da protagoniste saranno molte delle persone che hanno rappresentato momenti importanti nella vita dell’organizzazione e verranno inoltre ricordate le figure di Giovanni Berlinguer, personalità in molte occasioni al fianco del Tribunale in battaglie legate ai diritti, e del giornalista ANSA Francesco Marabotto, prematuramente scomparso lo scorso anno, firma molto nota del giornalismo sanitario e primo segretario del Tribunale per i Diritti del Malato.

Tornando infine a dove eravamo partiti, vale a dire dalla prima tappa della campagna, svoltasi a Campobasso, qui va detto innanzitutto che tramite EPPELA è stata lanciata una raccolta fondi per il Cardarelli, il principale Ospedale locale, che è un DEA (Dipartimento d’Emergenza e Accettazione) di Secondo Livello, ma nel quale mancano le sedie a rotelle a disposizione di quei pazienti che devono effettuare controlli o visite. In passato ve n’erano alcune nell’androne del nosocomio, che l’Ufficio Relazioni con il Pubblico metteva a disposizione dopo la presentazione di un documento, e tuttavia, dato il bisogno e la carenza di carrozzine, anche quelle vengono oggi utilizzate dai reparti.
Nel capoluogo molisano, poi, ha avuto luogo un interessante dibattito sulla Sanità della Regione, presso la Sala della Provincia, durante il quale Mario Vitarelli, coordinatore regionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, ha dichiarato tra l’altro: «Il sistema sanitario molisano odierno risente molto dei tagli degli ultimi otto anni. I più deboli hanno vissuto sulla propria pelle i tagli e la riorganizzazione non terminata, nonché la frammentazione. Come ad esempio i pazienti oncologici, che si sono trovati a far fronte a rinvii nelle terapie per mancanza di posti letto, o chi si trova di fronte a lunghe liste di attesa, spinto dunque al di fuori dei confini regionali o a pagare le cure di tasca propria per farle subito». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@cittadinanzattiva.it.

La Carta Europea dei Diritti del Malato
Ripartito in quattordici punti, tale documento è stato stilato nel 2002 da parte di Active Citizenship Network (ACN) – la rete continentale di Cittadinanzattiva – assieme a un gruppo di organizzazioni civiche europee.
1. Diritto a misure preventive
Ogni individuo ha diritto a servizi appropriati per prevenire la malattia.
2. Diritto all’accesso
Ogni individuo ha il diritto di accedere ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede. I servizi sanitari devono garantire eguale accesso a ognuno, senza discriminazioni sulla base delle risorse finanziarie, del luogo di residenza, del tipo di malattia o del momento di accesso al servizio.
3. Diritto all’informazione
Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutte le informazioni che riguardano il suo stato di salute, i servizi sanitari e il modo in cui utilizzarli, nonché a tutte quelle informazioni che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica rendono disponibili.
4. Diritto al consenso
Ogni individuo ha il diritto di accedere a tutte le informazioni che possono metterlo in grado di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute. Queste informazioni sono un prerequisito per ogni procedura e trattamento, ivi compresa la partecipazione alle sperimentazioni.
5. Diritto alla libera scelta
Ogni individuo ha il diritto di scegliere liberamente tra differenti procedure ed erogatori di trattamenti sanitari sulla base di informazioni adeguate.
6. Diritto alla privacy e alla confidenzialità
Ogni individuo ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili procedure diagnostiche o terapeutiche, così come ha diritto alla protezione della sua privacy durante l’attuazione di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medicochirurgici in generale.
7. Diritto al rispetto del tempo dei pazienti
Ogni individuo ha diritto a ricevere i necessari trattamenti sanitari in tempi brevi e predeterminati. Questo diritto si applica a ogni fase del trattamento.
8. Diritto al rispetto di standard di qualità
Ogni individuo ha il diritto di accedere a servizi sanitari di alta qualità, sulla base della definizione e del rispetto di standard ben precisi.
9. Diritto alla sicurezza
Ogni individuo ha il diritto di non subire danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari o da errori medici e ha il diritto di accedere a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza.
10. Diritto all’innovazione
Ogni individuo ha il diritto di accedere a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, in linea con gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie.
11 Diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari
Ogni individuo ha il diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia.
12. Diritto a un trattamento personalizzato
Ogni individuo ha il diritto a programmi diagnostici o terapeutici il più possibile adatti alle sue esigenze personali.
13. Diritto al reclamo
Ogni individuo ha il diritto di reclamare ogni qualvolta abbia subito un danno e di ricevere una risposta.
14. Diritto al risarcimento
Ogni individuo ha il diritto di ricevere un risarcimento adeguato, in tempi ragionevolmente brevi, ogni qualvolta abbia subito un danno fisico, morale o psicologico causato dai servizi sanitari.

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