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Quella norma non garantisce i diritti di tutte le persone sorde

Onde sonore e orecchio di un giovaneEsprimiamo rammarico e preoccupazione per l’approvazione della Proposta di Legge della Regione Lazio n. 98/13* (Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Disciplina dello screening neonatale), che nella sua formulazione finale conferma il nostro giudizio negativo espresso al termine dell’audizione presso la V Commissione Cultura del Consiglio Regionale.
In particolare lamentiamo che non siano state prese nella dovuta considerazione le nostre proposte emendative e soprattutto quelle riguardanti la salvaguardia del diritto alla parola del bambino e delle persone sorde e quelle riferite allo screening neonatale, che almeno in linea di principio avrebbero potuto essere recepite, indipendentemente dal Commissariamento ad Acta per le Politiche Regionali della Salute.
Nel corso della citata audizione, poi, è emerso chiaramente che gli emendamenti adottati erano già stati concordati con alcune delle Associazioni presenti.
Non ci riteniamo quindi soddisfatti del generico riferimento alla «lingua parlata e scritta o ad altre forme di comunicazione», introdotto all’articolo 2, comma 1, lettera a (“Servizi educativi della prima infanzia”, di cui avevamo chiesto l’abrogazione), non ritenendolo sufficiente a garantire il diritto di scelta e la non discriminazione, di cui invece il legislatore oggi si vanta.

Dobbiamo inoltre lamentare il fatto che durante la citata audizione non siano stati sempre seguiti garantiti criteri conformi alla democraticità e all’imparzialità, denunciando in particolare come atto molto grave, il comportamento poco ortodosso tenuto da un Consigliere e le sue esternazioni esplicitamente di parte, cui purtroppo non è seguito da parte della Presidenza un fermo richiamo al suo ruolo istituzionale e super partes, almeno in determinati contesti pubblici.

Al di là dunque del coro unanime di soddisfazione, confermiamo il nostro giudizio negativo sull’approvazione di quella norma, ritenendola parziale, sbilanciata, volta esclusivamente al riconoscimento della LIS (Lingua Italiana dei Segni), inadeguata e insufficiente a garantire i diritti di tutte le persone sorde, dei quali auspichiamo si possa tenere debito conto nella fase attuativa della Legge stessa.

*La Proposta di Legge Regionale n. 98 è stata presentata l’11 novembre 2013, recando, in prima battuta, “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana”, e divenendo poi “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Disciplina dello screening uditivo neonatale”.

FIADDA sta per Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi, Associazione aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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