La Regione Toscana affossa la Vita Indipendente!

È sostanzialmente questa l’accusa mossa da alcune organizzazioni di persone con disabilità della Toscana, che hanno promosso per oggi una dura manifestazione di protesta, davanti alla sede della Presidenza della Regione a Firenze, prevedendo anche l’attuazione di uno sciopero della fame. Numerose le ragioni dell’iniziativa, riassumibili in un unico concetto: «I fondi erogati dalla Regione Toscana per la vita indipendente delle persone con disabilità sono spaventosamente insufficienti»

Manifestazione di protesta delle Associazioni toscane di persone con disabilità

Una manifestazione di protesta delle Associazioni toscane di persone con disabilità

«I fondi erogati dalla Regione Toscana per la vita indipendente delle persone con disabilità sono spaventosamente insufficienti. Tanto che, nella realtà vera della vita, molti disabili sono esclusi da questi finanziamenti e vivono peggio che essere reclusi. E questo mentre invece i soldi per costosi istituti si trovano sempre. Perciò i finanziamenti devono essere adeguati alle necessità»: lo si legge in una nota diffusa da alcune organizzazioni della Toscana – AVI (Associazione Vita Indipendente), ATP (Associazione Toscana Paraplegici), Associazione Paraplegici Aretini, Associazione Vita Indipendente Bassa Val di Cecina e Centro Studi e Documentazione sull’Handicap di Pistoia – per spiegare le ragioni della protesta attuata proprio in queste ore davanti alla sede della Presidenza della Regione in Piazza Duomo a Firenze, che prevede anche l’attuazione di uno sciopero della fame.
«Inoltre – scrivono ancora le Associazioni promotrici dell’iniziative – la Regione Toscana toglie attualmente ai disabili gravi i finanziamenti per la vita indipendente quando compiono i 65 anni. Non possiamo accettarlo! Soddisfare i propri bisogni e necessità, continuare a coltivare le proprie passioni e interessi, continuare a vivere, sono diritti inviolabili anche dopo i 65 anni. Togliendoci gli assistenti personali, la Regione Toscana ci condanna alla reclusione in istituto e a finire precocemente i nostri giorni».
A tal proposito vengono citati sia l’articolo 2 della Costituzione Italiana, ove si stabilisce «che prima vengono i diritti inviolabili delle persone (ed è certamente un diritto inviolabile evitare la morte prematura) e solo dopo vengono le esigenze contabili e di bilancio della Pubblica Amministrazione», sia l’articolo 4 dello Statuto della Regione Toscana, secondo il quale «la vita indipendente è una priorità da garantire anche quando i disabili diventano anziani».

«Attualmente – spiegano ancora le Associazioni – alle persone con disabilità grave la Regione eroga i finanziamenti per la vita indipendente soltanto se vengono consegnate tutte le ricevute. E tuttavia, per poter accedere ai finanziamenti per la vita indipendente, una persona con grave disabilità deve passare l’esame addirittura di ben due commissioni socio-sanitarie, quella stabilita dalla Legge 104/92 e quella di Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM). Ambedue devono accertare che una persona con disabilità non può vivere senza assistenza personale. Quindi queste persone o spendono i soldi erogati per l’assistenza personale oppure non vivono ed è perciò una vessazione stabilire che debbano produrre una ricevuta, tanto più se si considera che si tratta di persone che spesso hanno enormi difficoltà nell’uso delle mani, nella vista e nel parlare».

Tra le ulteriori ragioni della dura protesta, infine, «l’applicazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) a questi servizi», ma anche il fatto che «la Regione abbia deciso di escludere – senza consultare l’AVI Toscana – la vita indipendente dalle cose da finanziare con il Fondo Sociale Europeo, nonostante l’Unione Europea abbia ribadito il contrario e nonostante il fatto che la priorità della vita indipendente venga sancita, oltre che dal citato articolo 4 dello Statuto Regionale, anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità, che dal 2009 è la Legge 18/09 dello Stato Italiano». (S.B.)

Ringraziamo per la segnalazione Marina Voudouri.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: avitoscana@avitoscana.org.

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