«Abbiamo affidato la realizzazione del Calendario 2016 a Tullio Boi perché abbiamo voluto puntare su un impatto forte per parlare di disabilità. Senza ipocrisie e mezzi termini, la satira del vignettista ci aiuta a mandare un messaggio forte che possa colpire con la sua graffiante ironia e che ci costringa a riflettere. Anche questa è inclusione sociale».
Così Donatella Bertelli, presidente dell’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, organizzazione impegnata da anni sul fronte di quella che costituisce la causa più diffusa di deficit cognitivo dopo la sindrome di Down, ha spiegato le ragioni della scelta attuata per il 2016 di affidare le illustrazioni del proprio calendario a Tullio Boi, vignettista già ben noto ai Lettori di «Superando.it», quale promotore, insieme a Pietro Vanessi, di un intelligente progetto culturale, che ha portato alla realizzazione del libro Disabill Kill. Sorridere nella disabilità: dalla A alla Z, misto di satira e riflessione sui temi della disabilità.
«Non esistono i malati – ha dichiarato Tullio Boi, durante la presentazione del calendario a Roma – ma i “diversamente malati”, perché all’interno della stessa patologia ci sono le persone, che sono tutte diverse. Le vignette che scorrono nei vari mesi dell’anno non hanno tutte come tema la disabilità, perché questa è solo un aspetto, non tutta la vita: il disabile è una persona prima di tutto e quindi va bene fare satira sulla sua condizione, ma limitarsi a questo vuol dire ghettizzare».
Boi – che è persona affetta da sclerosi multipla – conosce molto bene l’argomento di cui parla e ama definirsi il vignettista della “dis-satira”. Tuttavia, come ricorda egli stesso, «solo una piccola parte della mia produzione (più di duemila vignette) è dedicata al mondo della disabilità, non voglio infatti che di me si pensi che vista la mia condizione parlo solo di questa realtà, sono una persona con mille interessi, curiosità, stimoli».
Il calendario realizzato per l’Associazione Italiana Sindrome X Fragile è corredato da disegni che hanno per protagonista l’“alter ego” di Boi, vale a dire una mucca in carrozzina, che racconta, con incisività graffiante, le diverse realtà vissute quotidianamente dalle persone con disabilità: dalla difficoltà delle barriere architettoniche alla percezione di se stessi, dagli ostacoli nel mondo del lavoro al rapporto con gli altri. (M.R. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaxfragile@gnail.com (Marta Rovagna).