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Approfondiamo il tema del trust

Ombra di uomo in carrozzina su sfondo biancoCon il termine trust viene indicato anche uno strumento giuridico con cui una o più persone (settlor) trasferiscono il titolo di una o più proprietà a uno o più gestori (trustee), i quali assumono l’obbligo di amministrare o utilizzare il patrimonio ricevuto a favore del beneficiario o dei beneficiari. In sostanza, con l’istituzione di un trust, le proprietà conferite escono dal patrimonio del settlor, andando a costituire un patrimonio separato, distinto dai beni personali del trustee.
Ma perché creare un trust? Per le più varie ragioni, ovvero per conseguire un maggior controllo sulla disposizione del patrimonio lasciato in eredità, per provvedere alla cura di una persona cui non si può affidare un patrimonio (perché incapace o impossibilitata ad occuparsi dell’amministrazione di beni), per facilitare la cura e il trasferimento di beni immobiliari o anche per organizzare attività di gestione patrimoniale.

Sarà proprio il trust al centro della tavola rotonda in programma per oggi, lunedì 16 novembre, a Rimini (sede dell’Associazione Zavatta, ore 15-18), a cura del Centro Studi Strategici e Giuridici Internazionali AV&Partners, in collaborazione con l’Associazione Zavatta della città romagnola, quest’ultima nata per dare risposte sempre più puntuali a tutte le persone con disabilità, a prescindere dal loro livello di autonomia, oltreché per ottimizzare le risorse economiche e i servizi di assistenza, distinguendo tra ciò che è formazione e ciò che è terapia occupazionale/assistenza.
Durante l’incontro – che si terrà nell’àmbito di un ciclo dedicato al Cantiere “Dopo di Noi” – si parlerà innanzitutto di Trust fra tradizione ed evoluzione dei profili applicativi, con un focus sulla recente Legge 134/15, riguardante i disturbi dello spettro autistico, e in generale di strumenti di tutela a favore dei “soggetti deboli”. Ci si soffermerà poi sul tema Il trust e l’amministrazione di sostegno: istituti alternativi o sinergici e complementari? Analisi comparativa, e infine sul Trust come strumento a supporto del “progetto di vita”, in favore dei soggetti deboli: dalle gravi disabilità neuro cognitive alle più recenti patologie ad impatto sociale.

Questi i relatori dell’incontro: Francesco Ventura, presidente esecutivo del Centro Studi AV&Partners, esperto di contrattualistica internazionale e pianificazione strategica d’impresa, studioso di diritto societario in àmbito di Common-Law, impegnato da molti anni sul tema del trust, avvalendosi della collaborazione di autorevoli professionisti di levatura internazionale; Simona Arduini, avvocato del Foro di Milano, assistente della Cattedra di Diritto Civile all’Università Statale del capoluogo lombardo e coautrice del libro Trust e “Dopo di Noi”; Maria Cristina Fabbri, avvocato del Foro di Rimini, che esercita da tempo il ruolo di amministratore di sostegno. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: avandpartners@gmail.com.

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