Stanchi di aspettare, per il rispetto dei diritti fondamentali

«Non può non stupire – scrive Roberto Speziale, a margine della vicenda riguardante l’emendamento sul nuovo ISEE bocciato alla Camera – la generale scarsa attenzione nel mettere in atto tutti gli interventi che potrebbero consentire di migliorare l’intero impianto e così la vita di moltissimi cittadini. Si tratta infatti di un’emergenza che come tale andrebbe affrontata, perché le persone con disabilità e le loro famiglie sono stanche di dover aspettare e quasi elemosinare attenzione e impegni per il rispetto dei loro più fondamentali diritti»

Realizzazione grafica con la scritta "ISEE - Indicatore Situazione Economica Equivalente"Disinformazione, strumentalizzazioni e posizioni demagogiche non aiutano le persone con disabilità e i loro familiari ad uscire dall’ennesima vessazione che si sta consumando sulle loro spalle sulla vicenda del nuovo ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente; Legge 214/11 e DPCM 159/13, N.d.R.]. La questione dell’ISEE, infatti, è molto più ampia e complessa rispetto alla sola e assurda questione legata al computo delle indennità, questione che speriamo sarà definitivamente risolta dal Consiglio di Stato con l’emanazione di una Sentenza, attesa ormai a giorni, che faccia giustizia di questa autentica assurdità.
Ammesso e non concesso che fosse stato possibile approvare nella Legge di Stabilità un emendamento come quello presentato nei giorni scorsi alla Camera*, che avrebbe eliminato dal computo dell’ISEE l’indennità di accompagnamento e le pensioni di invalidità, sarebbe stato risolto in tal modo il problema ISEE? Si sarebbe sicuramente trattato di un auspicabile primo passo in avanti, ma non di certo sufficiente a risolvere una situazione che richiede di porre fine a un’inerzia istituzionale da parte di Governo, Regioni ed Enti Locali, che riguarda milioni di persone nel nostro Paese.
È quasi superfluo ricordare, infatti, che l’ISEE rappresenta la chiave di accesso per queste persone e queste famiglie a una serie di prestazioni, servizi e sostegni essenziali (Centri Diurni, assistenza ecc.), per una vita soddisfacente, per l’inclusione, per il rispetto dei diritti. E allo stesso tempo non possiamo dimenticare come le famiglie al cui interno sono presenti persone con disabilità abbiamo un rischio quasi doppio rispetto alle altre di trovarsi in condizione di povertà.
Ecco perché stupisce così tanto sia la bocciatura di un emendamento come quello presentato, sia la generale scarsa attenzione nel mettere in atto tutti gli interventi che potrebbero consentire di migliorare l’intero impianto e così la vita di moltissimi cittadini.
Si tratta infatti di una priorità, di un’emergenza che come tale andrebbe affrontata, perché le persone con disabilità e le loro famiglie sono davvero stanche di dover aspettare e quasi elemosinare attenzione e impegni per il rispetto dei loro più fondamentali diritti.

*Questo il testo integrale dell’emendamento alla Legge di Stabilità presentato alla Camera dagli onorevoli Fabio Rampelli e Giorgia Meloni: «A decorrere dal 1° gennaio 2016 sono in ogni caso escluse dal computo dei redditi per la determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento».

Presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).

L’ANFFAS ha presentato in questi giorni un documento di approfondimento e analisi (disponibile qui), che affronta i vari punti ancora da risolvere in materia di nuovo ISEE e disabilità. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo