Prospettive internazionali sulla lesione del midollo spinale

Si chiama così la traduzione italiana di un documento prodotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, disponibile grazie all’impegno della SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) e della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici). La pubblicazione è centrata sugli aspetti sanitari e sociali delle lesioni midollari, visti in una prospettiva mondiale e in molti diversi contesti sociali, culturali ed economici, con indicazioni utili a tutti i diversi soggetti coinvolti in tali problematiche

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L’immagine di copertina di “Prospettive internazionali sulla lesione del midollo spinale”

«Al di là della rilevanza specifica per il miglioramento degli interventi per le persone con lesione midollare, il cui numero è relativamente limitato in rapporto ad altre condizioni disabilitanti, questo documento rappresenta una fonte importante di indicazioni valide anche per diverse altre menomazioni, e sottolinea la necessità di un approccio in cui, oltre agli aspetti biomedici, siano tenuti in conto i determinanti ambientali e personali che influiscono sul livello di autonomia e partecipazione sociale»: a dirlo è Paolo Boldrini, presidente della SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), riferendosi all’importante documento intitolato International Perspectives on Spinal Cord Injury (IP-SCI), pubblicato nel 2013 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e ora disponibile anche in italiano (Prospettive internazionali sulla lesione del midollo spinale), grazie alla traduzione curata dalla stessa SIMFER, su autorizzazione dell’OMS, in collaborazione con la FAIP, la Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici, che aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Il lavoro, durato quasi due anni, è stato coordinato da Davide Fletzer e ha recentemente ottenuto l’approvazione definitiva dell’OMS.

Secondo «Quotidiano Sanità.it», testata che ha dato ampia evidenza all’iniziativa, si tratta di «un contributo importante nell’approfondimento degli aspetti sanitari e sociali di questa patologia, vista in una prospettiva mondiale e in molti diversi contesti sociali, culturali ed economici, e che contiene indicazioni utili a tutti i diversi soggetti coinvolti nella problematica: persone con disabilità e loro familiari, professionisti, programmatori sociosanitari, esponenti del mondo della scuola e del lavoro, legislatori e decisori».
«Il raggiungimento di un’apprezzabile qualità di vita per le persone con disabilità e nella fattispecie di quelle con lesione al midollo spinale – ricorda in tal senso Vincenzo Falabella, presidente della FAIP e della FISH, sottolineando a propria volta l’utilità di questa pubblicazione – dipende senz’altro dalla capacità del sistema socio-economico e sanitario di saper rispondere in modo appropriato ai loro bisogni assistenziali».

Qualche dato in conclusione: l’OMS stima che le persone vittime ogni anno nel mondo di una lesione spinale siano tra le 250.000 e le 500.000. Le lesioni traumatiche – per lo più dovute a incidenti nel traffico – colpiscono prevalentemente i giovani e gli adulti, mentre quelle non traumatiche interessano in maggioranza persone in età più avanzata. Entrambe comportano spesso gravi conseguenze disabilitanti e un elevato impiego di risorse per la cura in fase acuta, la riabilitazione e l’assistenza a lungo termine. Si tratta quindi di un problema di sanità̀ pubblica a livello mondiale.
Per quanto riguarda infine l’Italia, sono calcolate in circa 85.000 le persone che nel nostro Paese vivono tale condizione, con un’incidenza di circa 2.500 nuovi casi all’anno. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@faiponline.it.

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