Gli alunni con disabilità secondo l’ISTAT

È stata pubblicata nelle scorse settimane l’edizione annuale del rapporto ISTAT sull’“Integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado”, che contiene numerosi dati interessanti e dal quale emerge anche come il permanere di una serie di elementi (necessità di ricorrere ai Tribunali, continuità didattica, assistenza a scuola, accessibilità e altro ancora) possa continuare a incidere negativamente sulla qualità dell’inclusione scolastica

Classe scolasticaIl 21 dicembre scorso l’ISTAT ha pubblicato l’edizione annuale del rapporto sull’Integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Nell’anno scolastico 2014-2015, dunque, gli alunni con disabilità del nostro Paese risultavano essere 86.985 nelle scuole primarie (il 3,1% del totale, che erano il 2% nell’anno scolastico 2000-2001) e 66.863 nelle scuole secondarie di primo grado (il 3,8% del totale, che erano il 2,5% nel 2000-2001). Gli insegnanti di sostegno rilevati dal Ministero erano invece 79.462, in crescita di 5.000 unità rispetto al precedente anno scolastico, per un rapporto di 1,6 alunni con disabilità ogni insegnante di sostegno nella scuola primaria e di 1,8 nella scuola secondaria di primo grado.

Tra gli elementi che permangono e che possono continuare a incidere negativamente sulla qualità dell’inclusione scolastica, va ricordata innanzitutto la stima relativa all’8,5% delle famiglie di alunni con disabilità della scuola primaria e al 6,8% di quelle della scuola secondaria di prima grado, che hanno presentato ricorso al Tribunale Civile o Amministrativo, per ottenere un aumento delle ore di sostegno.
Dal punto di vista, poi, della continuità didattica, gli alunni con disabilità che hanno cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico sono stati il 14,7% nella scuola primaria e il 16,5% nella scuola secondaria di primo grado, con una crescita rispetto a quelli registrati nella precedente annualità (rispettivamente il 10,8% e l’8,8%). Si tratta di percentuali che aumentano drasticamente, se si analizzano i cambiamenti di insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente: il 41,9% degli alunni con disabilità nella scuola primaria e il 36,5% nella scuola secondaria di primo grado.
In entrambi gli ordini scolastici, inoltre, gli insegnanti di sostegno svolgono prevalentemente attività di tipo didattico (per l’82% degli alunni con disabilità), anche se il 14% svolge per lo più attività di mediazione e il 3% prevalentemente attività di tipo assistenziale, che dovrebbero invece essere di pertinenza di altre figure professionali, come l’assistente educativo culturale (AEC) o ad personam.
Mediamente gli alunni con disabilità non autonomi in tutte le attività considerate (spostarsi, mangiare, andare al bagno) dispongono di 11,7 ore settimanali di assistenza nelle scuole primarie e 12,8 ore in quelle secondarie di primo grado. Per gli alunni con maggiori livelli di autonomia le ore medie scendono intorno a 9 in entrambi gli ordini scolastici.

Guardando poi alle ripartizioni geografiche, emerge che al Sud gli alunni con disabilità possono contare solo sull’insegnante di sostegno. Se infatti nelle scuole del Mezzogiorno si evidenzia un numero maggiore di ore settimanali di sostegno, assegnate mediamente all’alunno con disabilità, al contrario il numero medio di ore settimanali di assistenza educativa culturale o ad personam risulta inferiore di quello registrato al Centro e al Nord.
In particolare, per gli alunni non autonomi in tutte le attività considerate, al Nord si registrano in media 13,1 ore settimanali di assistenza nelle scuole primarie e 14,5 nelle scuole secondarie di primo grado, contro rispettivamente le 10,3 e le 10,6 ore del Mezzogiorno.

In riferimento quindi all’accessibilità, continua ad essere elevata la quota di plessi scolastici che presentano barriere architettoniche, con una situazione di maggiore svantaggio per le Regioni del Mezzogiorno. È infatti quest’ultima la ripartizione geografica che presenta la percentuale più bassa di scuole con scale a norma (77,2% di scuole primarie e 86,6% di secondarie di primo grado) e servizi igienici a norma (72,4% di scuole primarie e 77,3% di secondarie di primo grado).
Le scuole risultano invece poco accessibili su tutto il territorio nazionale, se si considera la presenza di segnali visivi, acustici e tattili per favorire la mobilità all’interno della scuola degli alunni con disabilità sensoriali (li possiedono il 29,3% delle scuole primarie e il 30,1% delle secondarie di primo grado), o se si fa riferimento più in generale alla presenza di percorsi interni ed esterni accessibili (42,9% per le scuole primarie, 44,1% per le secondarie di primo grado).
Il tema dell’accessibilità, per altro, non riguarda solo la presenza o l’assenza di barriere architettoniche, ma investe anche gli strumenti di comunicazione e informazione. Circa un quarto delle scuole primarie e secondarie di primo grado, infatti, non ha postazioni informatiche destinate alle persone con disabilità e complessivamente ben il 35% degli alunni con disabilità non può contare su alcun ausilio didattico messo a disposizione dalla scuola.

Dall’indagine prodotta dall’ISTAT, infine, emerge che gli alunni con disabilità non trascorrono tutto il loro tempo scolastico all’interno della classe: in media 3,5 ore settimanali per la scuola primaria e 4,1 per quella secondaria di primo grado vengono trascorse al di fuori della classe, un dato che cresce visibilmente nel caso di alunni con minori livelli di autonomia: in media 6,9 ore settimanali per la scuola primaria e 9,7 per quella secondaria di primo grado. (Daniela Bucci)

La presente nota è già apparsa nel portale «Condicio.it – Dati e cifre sulla condizione delle persone con disabilità», spazio di comunicazione che è il frutto di un progetto della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Viene qui ripresa – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.

Sul tema trattato nella presente nota suggeriamo anche la consultazione dell’ampio focus dedicato al Diritto all’istruzione da «Condicio.it».

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