Ottimo risultato del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi”

Di fronte infatti alla prospettiva di perdere il ricorso presentato da due famiglie, con il supporto del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Diabilità), la Provincia di Pavia ha assegnato tutte le ore di assistenza necessarie a due alunni con disabilità. «Ora – dichiarano dalla LEDHA – ci aspettiamo che tutte le Province lombarde e la Città Metropolitana di Milano non si limitino a sanare la situazione di chi ha avviato un ricorso, ma lo facciano per tutti gli alunni e studenti con disabilità»

Bimbo con disabilità entra a scuola«Siamo contenti di questo risultato: due famiglie hanno ottenuto una significativa vittoria. Altri casi che il nostro Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” sta seguendo in altre Province lombarde avranno una risoluzione analoga in tempi brevi. Ora ci aspettiamo che tutte le Province lombarde e la Città Metropolitana di Milano non si limitino a sanare la situazione di chi ha avviato un ricorso. Ma lo facciano per tutti gli alunni e studenti con disabilità»: così Alberto Fontana, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta con soddisfazione la notizia che la Provincia di Pavia pagherà per intero il costo per i servizi di assistenza ad personam a due ragazzi con gravi disabilità che, grazie e con il supporto della stessa LEDHA, avevano presentato ricorso in tribunale nelle scorse settimane.
I due studenti, infatti, hanno diritto a 30 ore settimanali di assistenza ad personam per poter frequentare le lezioni, ma all’inizio dell’anno scolastico se n’erano viste assegnare rispettivamente 19 e 22, troppo poche per garantir loro una regolare frequenza al pari di tutti gli altri studenti. Le famiglie hanno scelto quindi di pagare di tasca propria le ore di assistenza mancanti, aderendo però, al tempo stesso, alla campagna denominata Vogliamo andare a scuola! – con la quale lo scorso anno aveva sostanzialmente avviato le proprie attività il Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” di Milano – e presentando appunto ricorso in tribunale – come avevamo riferito anche su queste pagine -, per chiedere alla Provincia di garantire ai propri figli il pieno diritto a frequentare la scuola assieme ai compagni di classe.
A questo punto, per evitare di arrivare a una sentenza che avrebbe sicuramente dato ragione ai ricorrenti, la Provincia di Pavia ha emesso una Determina con cui ha stanziato un’ulteriore somma per garantire quanto richiesto dalle famiglie, ovvero il 100% delle ore di assistenza ad personam necessarie.
«Si tratta – sottolinea Laura Abet , avvocato del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” – di un ottimo risultato per queste famiglie e tuttavia gli altri alunni e studenti con disabilità della Provincia di Pavia che non hanno presentato il ricorso non hanno ottenuto tutte le risorse necessarie per soddisfare le loro effettive esigenze».

La campagna Vogliamo andare a scuola!, vale la pena ricordarlo, aveva preso avvio nell’estate dello scorso anno, quando la LEDHA aveva iniziato a sollecitare le Province, la Città Metropolitana di Milano e la Regione Lombardia sull’urgenza di provvedere per tempo ad attivare per tutti gli alunni e studenti con disabilità che ne avessero necessità i servizi di supporto al diritto allo studio che la normativa nazionale e regionale attribuisce alla competenza dei “nuovi” Enti di Area Vasta: assistenza ad personam, assistenza alla comunicazione e trasporto. Malgrado però l’impegno della LEDHA, sostanziatosi in numerosi solleciti inviati alle varie Istituzioni, ancora un volta l’inizio dell’anno scolastico per i bambini e i ragazzi con disabilità è stato segnato da ritardi e mancanza di risposte.
Di fronte a tale situazione, sono state più di cento le famiglie che hanno presentato una diffida alla propria Provincia di residenza, dopodiché, grazie alle continue e pressanti sollecitazioni della LEDHA e di altre Associazioni di persone con disabilità, alcune Province si sono attivate per trovare una soluzione alle esigenze degli alunni e studenti con disabilità, individuando, in determinati casi, degli accomodamenti chiaramente in difetto rispetto al vero diritto esigibile di ciascun alunno, ma che tanti genitori hanno giudicato sufficienti per garantire la frequenza scolastica ai propri figli. Dodici famiglie, invece, hanno scelto di presentare ricorso. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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