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L’autismo, la musicoterapia e la diagnosi precoce

Realizzazione grafica di bimbo con autismo e note musicali

Se sapientemente usata, la musicoterapia risulta essere una delle risorse possibili per aiutare i bambini con autismo

In occasione della recente Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 Aprile, l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), centro di eccellenza per la diagnosi precoce e la riabilitazione dell’autismo, ha voluto dare visibilità anche alla musicoterapia, «che se sapientemente usata – spiega Patrizia Masoni, responsabile, presso l’Istituto, dell’Unità Operativa Complessa 4 (Riabilitazione Neureopsichica per Post-Acuti) – è una delle risorse possibili per aiutare i bambini con autismo».
In tal senso, dunque, un concerto è  stato promosso a Pisa, insieme all’Associazione La Cometa Musicale, costituita da giovani musicisti, musicoterapeuti e psicologi che lavorano da molti anni a fianco dei neuropsichiatri della Stella Maris e che sono impegnati in progetti di ricerca europea tra musica e autismo.

La ricorrenza del 2 Aprile, per altro, ha dato anche l’opportunità, a Patrizia Masoni, di ribadire ancora una volta l’importanza di una diagnosi precoce. «Oggi – ha dichiarato infatti – si parla di “disturbi dello spettro autistico” per indicare quei disturbi del neurosviluppo che alterano le connessioni cerebrali e interferiscono con le più tipiche funzioni dell’essere umano, ovvero le capacità sociali, comunicative, relazionali e percettivo-motorie. Queste alterazioni, la cui causa è ancor oggi in parte sconosciuta, dipendono da una complessa correlazione tra fattori genetici, fattori di vulnerabilità individuali e ambientali. E tuttavia, l’autismo ’non dev’essere considerato un disturbo stabile e immodificabile. Al contrario, oggi sappiamo che grazie a interventi riabilitativi sempre più precoci, possiamo aiutare a migliorare i piccoli pazienti che ne soffrono».

Fondamentale, inoltre, nella scoperta della patologia, è il ruolo dei genitori. «È frequente – aggiunge infatti Masoni – che siano proprio loro ad accorgersi per primi, tra i 12 e i 18 mesi, che qualcosa non procede come dovrebbe nello sviluppo del loro bambino ed è grazie alla loro tempestività che in Regione Toscana possiamo intervenire con efficacia. Oggi a Pisa, grazie a una rete operativa tra professionisti, che coinvolge pediatri, neuropsichiatri infantili dell’ASL e le Unità Diagnostica (UO3) e Riabilitativa (UO4) della Fondazione Stella Maris, viene avviato il trattamento precoce dei disturbi dello spettro autistico, nei bambini piccolissimi, già intorno ai 18 mesi. In particolare l’Unità di Riabilitazione della Stella Maris che ho l’onore di dirigere sta investendo molte energie nella formazione dei suoi medici, psicologi e logopedisti, per la riabilitazione dei piccoli, con il coinvolgimento pieno delle famiglie e degli insegnanti». (R.R. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Fondazione Stella Maris, Calambrone (Pisa), Roberta Rezoalli, r.rezoalli@gmail.com.

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