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Il volontariato in prima linea contro le disuguaglianze

Edoardo Patriarca ed Enrico Giovannini

Edoardo Patriarca, deputato e presidente del Centro Nazionale per il Volontariato (CNV), durante la presentazione del sesto Festival Italiano del Volontariato, alla Camera dei Deputati, insieme a Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

«Accenderemo i riflettori sull’Italia e sull’Europa che vogliamo, sulle nostre città spesso invisibili, che nonostante tutto praticano i valori di civiltà e coesione. Il Festival serve anche a questo, a dimostrare che la solidarietà e l’apertura al mondo sono il vero antidoto alle crisi e alla paura del terrore globale»: lo ha dichiarato Edoardo Patriarca, presidente del CNV (Centro Nazionale per il Volontariato), in sede di presentazione del sesto Festival Italiano del Volontariato, che si aprirà oggi, giovedì 14 aprile, a Lucca, cura dello stesso CNV e della FVP (Fondazione Volontariato e Partecipazione), e che sarà dedicato – come avevamo anticipato anche nel nostro giornale – al tema Abitare Città Invisibili.
«Il Festival – ha aggiunto Patriarca – sarà una grande piazza nella quale il CNV farà circolare le migliori idee che servono a costruire un Paese migliore. Com’è noto, protagoniste di questa edizione saranno le Città Invisibili, quelle città in cui viviamo e dentro le quali non riusciamo molte volte e scorgere i germi di speranza. Dimostrano con fatica che l’unica via d’uscita dalle crisi di oggi è praticare i valori costitutivi del volontariato e della cittadinanza attiva».
All’incontro di presentazione dell’evento ha partecipato anche Enrico Giovannini, già direttore del Settore Statistica nell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), presidente dell’ISTAT e successivamente anche ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. «Nelle città – ha affermato – serve una regia forte e una strategia nella produzione e utilizzo dei big data, i grandi dati prodotti dai sensori, dai movimenti dei cittadini, dagli smartphone, dati satelliti. Alcune grandi città, come Chicago negli Stati Uniti, stanno facendo cose importanti in questo campo. Credo che i dati possano diventare un grande motore di innovazione economica e sociale verso la sostenibilità».

E a proposito di dati, non a caso, insieme al ricco programma del Festival, su cui torneremo più avanti, saranno almeno due i documenti inediti presentati a Lucca, il primo dei quali sul rapporto tra volontariato e benessere, dal quale emerge che fa più volontariato chi vive situazioni di benessere personale, chi ha titoli di studio più elevati, chi ha un’occupazione stabile, chi gode di ottime risorse economiche, evidenziando per altro che c’è anche un tasso di volontariato più alto laddove esiste maggior benessere sociale e ci sono meno diseguaglianze.

Copertina di Italoa Calvino, "Le città invisibili"

La copertina di una delle edizioni del libro di Italo Calvino “Le Città Invisibili”, opera alla quale è ispirato il tema del sesto Festival Italiano del Volontariato (“Abitare Città Invisibili”)

Altro interessante rapporto, curato dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, riguarda poi la questione delle disuguaglianze, basandosi sull’indagine curata dall’ISTAT nel 2014, relativa agli Aspetti della vita quotidiana degli italiani.
«I risultati di questo approfondimento – sottolinea Patriarca – confermano quanto la scelta di fare volontariato da parte delle persone sia benefica per l’individuo e per la società intera da molti punti di vista. Da essa scopriamo infatti che chi vive situazioni di svantaggio economico non rinuncia comunque a fare la sua parte, ma la svolge con modalità, ruoli e motivazioni diversi. Il volontariato in Italia è dunque un potente fattore di redistribuzione solidaristica da parte di chi è socialmente garantito, ma anche un’occasione di inserimento sociale e crescita culturale per chi vive posizioni socioeconomiche più deboli».
«Con questi approfondimenti periodici – spiega dal canto suo Alessandro Bianchini – presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione – cerchiamo di fornire al Paese e ai suoi attori economici e sociali il reale volto del volontariato italiano: il nostro obiettivo è quello di far capire quanto le dinamiche sociali che viviamo siano influenzate positivamente, nonostante le crisi in corso, dalle organizzazioni di volontariato, senza le quali l’Italia sarebbe un Paese ancora più diseguale e meno coeso».

Tornando al programma delle prossime giornate di Lucca, saranno quanto mai numerose e di qualità le iniziative previste, dopo l’inaugurazione di oggi, giovedì 14 (ore 16-19.30), con la cerimonia di apertura alla presenza della madrina del Festival, la campionessa mondiale di paradressage Sara Morganti, l’incontro con lo scrittore Edoardo Nesi e l’assegnazione del primo Premio Nazionale per il Volontariato.
Gli eventi culturali inizieranno poi venerdì 15, con Raccontare Città Invisibili, sul tema della comunicazione sociale; Città inclusive contro la marginalità, sull’esclusione e l’inclusione sociale (ospite Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali); Città tecnologiche per lo sviluppo sostenibile, sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del Millennio, con il citato Enrico Giovannini; La città si-cura, su partecipazione, sicurezza e prevenzione, insieme all’architetto e urbanista Stefano Boeri.
La giornata sarà poi conclusa dall’incontro con lo scrittore e storico dell’arte Philippe Daverio per un dialogo con il direttore del «Tirreno» Omar Monastier, intitolato Identità, comunità e patrimonio culturale.

Sara Morganti

Sara Morganti, campionessa mondiale di paradressage (specialità paralimpica dell’equitazione), sarà la madrina del sesto Festival Italiano del Volontariato di Lucca

Sabato 16, invece, aprirà gli incontri L’importante è partecipare (ospite Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca). Seguirà un evento dedicato ai temi della Protezione Civile, dal titolo La città fragile, con il focus Raccontare l’emergenza: dalla prevenzione all’intervento al tempo dei new-media, realizzato in collaborazione con la Sezione Sociale del «Corriere della Sera», che potrà contare sulla partecipazione, fra gli altri, del direttore del Tg2 Marcello Masi e del capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
E ancora, La città come comunità accogliente, sulle sfide dell’immigrazione, con il sottosegretario agli Interni Domenico Manzione.
La giornata di sabato, inoltre, sarà quella dedicata agli eventi organizzati in occasione del trentennale del disastro di Chernobyl, con la partecipazione dell’ICN (International Chernobyl Network).
Infine, gli incontri dedicati all’autoconvocazione del volontariato italiano, insieme ai rappresentanti delle reti nazionali del Volontariato e del Terzo Settore, senza dimenticare gli appuntamenti centrati sulla donazione del sangue e l’invecchiamento attivo e la presentazione in anteprima nazionale del nuovo «Vita», la rivista del non profit.

Domenica 17, infine, la chiusura con simulazioni, spettacoli e iniziative di piazza, perché come sempre il Festival Italiana del Volontariato è anche animazione della città di Lucca: basti pensare alla Staffetta della Solidarietà, che quest’anno partirà insieme al corteo dell’Associazione Il mondo che vorrei, composta dai familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, o al ricco programma di spettacoli teatrali e musicali. (S.B.)

Nel sito dedicato al Festival è disponibile l elenco di tutte le iniziative in programma e dei numerosi, prestigiosi ospiti che arriveranno a Lucca. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@centrovolontariato.net (Giulio Sensi).

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