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Per conoscere meglio lo strumento del trust

Uomo di una certa età insieme a figlio con disabilitàlo strSi è parlato molto, recentemente, del trust, specie in occasione del Disegno di Legge riguardante il cosiddetto “Dopo di Noi”, approvato alla Camera e ora in discussione al Senato, di cui tale strumento costituisce uno dei punti qualificanti.
Si tratta, lo ricordiamo, di quell’istituto giuridico mutuato dall’ordinamento anglosassone, con cui una o più persone, i “disponenti”, trasferiscono beni e diritti sotto la disponibilità del “trustee”, un tutore, che assume l’obbligo di amministrarli nell’interesse di un beneficiario, in questo caso la persona con disabilità.
Ebbene, qualche settimana fa il Municipio IX di Roma, insieme alla Consulta delle Persone con Disabilità dello stesso, hanno aperto uno sportello dedicato proprio al trust, voluto per sostenere i familiari di persone con disabilità ad acquisire una conoscenza corretta degli strumenti giuridici disponibili, aiutando le famiglie a costruire un futuro possibile nella prospettiva del “Dopo di Noi”. La Consulta, quindi, prenderà gli appuntamenti per i familiari o per gli operatori dei servizi sociali, ai fini della consulenza legale, fornendo un servizio che, partendo dal Municipio IX verrà esteso a tutta la città.

Secondo Francesca Romana Lupoi, vicepresidente dell’Associazione Il Trust in Italia, ascoltata in Commissione Affari Sociali della Camera sul citato Disegno di Legge del “Dopo di Noi” e che fornisce consulenza gratuita al nuovo sportello, «poche o tante che siano le risorse ereditate dai genitori, con il trust esse diventano inattaccabili. Oggi, invece, una persona con disabilità può essere avvicinata da qualcuno che, approfittandone, le chiede di firmare un assegno. Ecco che con il trust questo non è possibile, perché i fondi sono gestiti direttamente da una sorta di garante, il “trustee”».
Anche secondo Luciana Gennari, presidente della Consulta del Municipio IX e consigliere dell’UFHA (Unione Famiglie Handicappati, aderente benemerita alla FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), «con lo strumento in discussione al Senato, le famiglie potranno guardare con meno apprensione al futuro», mentre «se è vero che ancora non si intravvede la possibilità che questa Legge possa effettivamente sostenere un “Dopo di Noi” di qualità – sottolinea Rosaria De Vitis Uccello, vicepresidente della Consulta – almeno per come lo immaginano le famiglie, tuttavia è vero che finalmente i media si occupano del problema con maggiore evidenza, facendo uscire dal chiuso delle famiglie ed evidenziando ai più le necessità di questa fascia di popolazione». «C’è poi un’altra questione da considerare – aggiunge – vale a dire che grazie alla defiscalizzazione anche le famiglie economicamente modeste potranno preparare il “Dopo di Noi” dei loro familiari. Sembra infatti che si voglia puntare a ridurre i costi di attivazione del trust e questo consentirebbe anche a chi ha meno risorse di potervi accedere».

Va detto che lo sportello recentemente avviato è sostanzialmente uno dei risultati del tavolo di lavoro su tale tema, attivo già da tempo e composto dall’Assessorato alle Politiche Sociali e dalla Consulta delle Persone con Disabilità del Municipio IX di Roma, insieme allo Studio Legale Lupoi e alla Fondazione Roma Solidale, come ha voluto ricordare l’assessore Luisa Laurelli, durante la presentazione. A quest’ultima era presente anche il presidente del Municipio Andrea Santoro, secondo il quale «la bellezza di questo progetto è che siamo riusciti, in un gioco di squadra, a mettere insieme tanti pezzi, inaugurando un progetto sperimentale che potrà essere esteso in tutta la città». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: municipio9handicap@gmail.com.

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