Il bruciante percorso del motociclismo paralimpico

Gare, corsi di guida, incontri sulla sicurezza stradale, patenti speciali: è stato davvero un percorso “ad alta velocità”, quello che da tre anni a questa parte ha visto l’Associazione DD – Diversamente Disabili creare una disciplina che non c’era, il motociclismo paralimpico, fornendo una preziosa opportunità sportiva – e non solo – a tante persone con disabilità appassionate delle due ruote. E ora quel modello è diventato anche “da esportazione”, con una “prima assoluta” in Francia

Piloti del "Team DD" al Circuito Carole (Francia), 25-26- giugno 2016

I quattro piloti italiani del “Team DD”, misuratisi con successo in Francia, sul Circuito Carole di Tremblay, nella prima “PMR Bridgestone Cup”

Gare, corsi di guida, incontri sulla sicurezza stradale, patenti speciali: è stato davvero un percorso “ad alta velocità”, quello che da tre anni a questa parte – come abbiamo puntualmente riferito ai nostri Lettori – ha visto l’Associazione DD – Diversamente Disabili creare sostanzialmente una disciplina che non c’era, il motociclismo paralimpico, fornendo una preziosa opportunità sportiva – e non solo – a tante persone con disabilità appassionate delle due ruote.
E quel modello, come avevamo riferito nei giorni scorsi, è diventato ora anche “da esportazione”, se è vero che la sfida lanciata a suo tempo da Emiliano Malagoli, fondatore e presidente dei DD, è stata recentemente raccolta anche in Francia, dove sul Circuito Carole di Tremblay, a nord di Parigi, si è disputata la prima PMR Bridgestone Cup (PRM sta per Pilote à mobilité réduite), trofeo in due tappe riservato appunto a piloti con disabilità.

Ben quattordici, tra francesi, italiani e belgi, sono stati i partecipanti a questa “prima assoluta”, organizzata dall’Associazione Handi Free Riders di Stephane Paulus e sostenuta dalla Federazione Francese e da Bridgestone. E se anche la parte agonistica è apparsa del tutto degna di nota – con la vittoria nella Classe 1000 di Daniele Barbero (terzo Malagoli) e il secondo posto di Giovanni Aranciofebo nella 600 (terzo Omar Bortolacelli) – probabilmente il momento più significativo è stata proprio la grande festa finale sul podio, dove a premiare i piloti è arrivato Jacques Bolle, presidente della Federazione Francese di Motociclismo.

Tra impegni dei DD, quindi, che proseguono a tamburo battente – dal 30 giugno al 3 luglio saranno a Sondalo (Sondrio) per il 40° Motoraduno Stelvio International, dove esporranno le loro moto adattate e il 7 luglio sul Circuito Tazio Nuvolari di Pavia per i corsi di guida Learn&Try – sorge spontanea una domanda: e se il 2017 fosse l’anno di un primo Campionato Europeo per piloti con disabilità? (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@diversamentedisabili.it (Chiara Valentini).

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