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Più soli, senza lo spirito libero di Francesco Fusca

Francesco Fusca

Francesco Fusca

«Solo questo tipo di discorso – visibile palpabile controllabile – può rendere le vite di Mamma e Papà sopportabili e, perché no!, piacevoli. Questo è il “Durante Noi” dalla parte, anche, della Solidarietà e dell’Etica, e dalla parte della Cultura e della Civiltà. Per… un nuovo Umanesimo».
Così, una settimana fa, Francesco Fusca, con il suo stile unico, rifletteva sul “Dopo di Noi” delle famiglie di persone con disabilità, chiudendo uno dei contributi con cui arricchiva regolarmente le pagine del nostro giornale. Solo qualche giorno dopo la sua improvvisa scomparsa, che ci lascia tutti un po’ più soli, a partire dall’amico di lunga data Salvatore Nocera, altro nostro insostituibile collaboratore, al cui ricordo lasciamo spazio. La nostra redazione manifesta tutta la propria vicinanza alla famiglia di Fusca.

«Il 30 giugno ci ha lasciato improvvisamente il caro amico ispettore Franco Fusca che era stato dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca sino a pochi anni fa. Lo conoscevo da decenni, da quando lo incontrai al Ministero, per discutere ed elaborare la normativa per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Era stato docente di Pedagogia e Didattica in moltissimi corsi di specializzazione, dove pure veniva incaricato di rappresentare il Ministero per gli esami di rilascio delle specializzazioni per il sostegno.
Era però persona di vasti interessi, studioso, scrittore di saggi, poeta, organizzatore infaticabile di convegni, presentazioni di libri e manifestazioni culturali, e non solo nella sua amata Calabria, della quale era orgoglioso rappresentante dell’etnia albanese.
Con lui scompare un grande protagonista e testimone dell’inclusione scolastica in Italia e uno spirito libero, aperto, che sapeva coniugare la professionalità ministeriale con un animo di umanità e gaiezza trascinante.
Come amico di lotta per le pari opportunità delle persone con disabilità, mi sento fisicamente più solo; ma il ricordo della sua vitalità mi dà coraggio per continuare la lotta in tempi assai difficili.
Salvatore Nocera».

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