Rifondare la Sanità, ripartendo dalla Costituzione

«Con questo documento vogliamo ripartire dall’articolo 32 della Costituzione, per rifondare il Servizio Sanitario Nazionale, consentendo a quest’ultimo di affrontare le nuove sfide che pone il nostro tempo»: così Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Dossetti, ha presentato a Roma un documento prodotto dalla stessa Associazione, frutto dell’intenso lavoro di un Tavolo Indipendente, e rivolto al Governo, «per sottolineare la necessita di mettere mano ad un radicale ripensamento del governo della Sanità italiana»

Enrico Costa e Claudio Giustozzi

Il ministro agli Affari Regionali Enrico Costa (a destra) con Claudio Giustozzi, segretario Nazionale dell’Associazione Dossetti, durante la presentazione a Roma del documento “Modelli innovativi di Governance”

«Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è in preda a un profondo smarrimento perché le richieste di salute da parte dei cittadini sono sempre più vaste e specifiche, e purtroppo chi governa sembra rispondere solo con generiche dichiarazioni di ottimismo, a cui fanno seguito sempre più profondi tagli con conseguente diminuzione della qualità delle cure. Con questo documento vogliamo ripartire dall’articolo 32 della Costituzione [che si apre così: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, N.d.R.], per rifondare il Servizio Sanitario Nazionale, consentendo a quest’uiltimo di affrontare le nuove sfide che pone il nostro tempo».
Così Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti”, ha presentato nei giorni scorsi il documento intitolato Modelli innovativi di Governance [se ne legga già anche nel nostro giornale, N.d.R.], proposta rivolta al Governo, «per sottolineare la necessita di mettere mano ad un radicale ripensamento del governo della Sanità italiana».

Come viene spiegato in una nota diffusa dall’Associazione Dossetti, sono esattamente dieci le proposte contenute nel documento, divise in tre macroaree. «Per l’area di politica sanitaria globale, le proposte sono tre: 1. occorre rifondare il Servizio Sanitario Nazionale ritornando al valore dell’articolo 32 della Costituzione, spesso dimenticato, ma che rimane la prospettiva con cui guardare le nuove emergenze (nuove povertà, migranti e salute, emergenze della quarta età); 2. la nuova governance della Sanità deve basarsi su una ritrovata supremazia statale in grado di dare nuovi equilibri al rapporto tra Governo Centrale e Governi Regionali; 3. ne consegue che ai Governi Regionali debbano essere attribuiti nuovi diritti e nuovi doveri in àmbito sanitario».
Per quanto poi riguarda quella che viene definita come area di reingegnerizzazione del sistema, le proposte sono: «1. riordino amministrativo basato su unicità e trasparenza dei dati; 2. creazione di una rete nazionale effettiva di HTA (Health Technology Assessment*); 3. avvio di una rete tecnologica nazionale interconnessa e basata sulle tecnologie più affidabili e innovative».
E ancora, il capitolo sulla governance sanitaria e farmaceutica si compone di tre suggerimenti: «1. nuovo ruolo specifico affidato alle Associazioni dei pazienti; 2. certezza e garanzia da parte di Stato e Regioni sul ruolo dell’innovazione industriale; 3. ruolo e compiti delle professioni sanitarie nel rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale».
Infine, la conclusione riguarda la proposta di creare un tavolo degli stakeholder (“portatori d’interesse”), «come strumento di confronto sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, uno strumento indipendente di reportistica e misurazione dell’effettivo accesso universale ed egualitario alle cure».

Frutto del lavoro di un Tavolo Indipendente promosso dall’Associazione Dossetti e avviato nel mese di marzo di quest’anno, il documento Modelli innovativi di Governance ha potuto contare sull’impegno di oltre duecento tra rappresentanti di strutture del Servizio Sanitario Nazionale, esperti di politiche sanitarie e di società scientifiche, aziende del settore farmacologico e delle apparecchiature mediche. «Il frutto del lavoro svolto in sei mesi – ha ricordato Giustozzi – è condensato in questo documento. Ci attendiamo quindi che anche i politici, oltre ai rappresentanti del Governo, possano farne buon uso, non rimandando più temi che sono le vere spine nel fianco della programmazione politica del nostro Paese».

A rappresentare il Governo all’incontro promosso dall’Associazione Dossetti, vi era Enrico Costa, ministro agli Affari Regionali, che per l’occasione ha dichiarato: «Condivido assolutamente lo spirito costruttivo e propositivo del documento presentato, che emerge in modo positivo in un periodo in cui è facile recepire e ascoltare solo voci distruttive e caotiche. È essenziale per noi rappresentanti del Governo incontrare realtà che siano in grado di sviluppare e proporre una visione strategica non solo legata ai problemi di costo, ma legata al servizio e alla qualità delle cure, fondata sull’articolo 32 della Costituzione, che rimane la base di ogni ragionamento».
Pur non condividendo nello specifico tutte le proposte dell’Associazione Dossetti, il ministro Costa ha ricordato poi che «il rapporto tra Stato e Regioni è sempre un rapporto delicato, soprattutto nella gestione del segmento sanitario. Crediamo che la proposta di riforma attualmente in discussione possa inserire elementi di positiva modifica». Costa ha auspicato inoltre «che anche il mondo della Sanità sia in grado di essere semplificato nelle sue procedure e nel suo rapporto con i cittadini, dal momento che la semplificazione può anche essere una chiara barriera alla diffusione della corruzione, che in Sanità esiste in modo pesante e serpeggiante».
Dal canto suo, Giustozzi si è augurato l’avvio e la prosecuzione costante di un dialogo con il Governo, ribadendo la necessità di costituire un Tavolo dei portatori d’interesse della Sanità Italiana, in linea con la proposta già citata, contenuta nel documento presentato. (S.B.)

*L’HTA (Health Technology Assessment) è un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali di una tecnologia, attraverso la valutazione di più dimensioni, quali l’efficacia, la sicurezza, i costi, l’impatto sociale e organizzativo. L’obiettivo è quello di valutare gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia, sia a priori che durante l’intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l’introduzione o l’esclusione di un intervento ha per il sistema sanitario, l’economia e la società.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@dossetti.it.

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