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Picasso e Lipchitz per “Doppio Senso” a Venezia

Fotografia di Pablo Picasso, "Busto di uomo in maglia a righe", 1939, Venezia, Collezione Guggenheim

Una fotografia del “Busto di uomo in maglia a righe” di Pablo Picasso (1939), una cui riproduzione in termoform e resina sarà al centro dell’appuntamento di “Doppio Senso”, presso la Collezione Guggenheim di Venezia, in programma per il 24 e 25 settembre

Sta per ripartire, dopo la pausa estiva, la seconda edizione di Doppio Senso: percorsi Tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, innovativo progetto seguito sin dagli inizi anche dal nostro giornale, con il quale nell’autunno dello scorso anno il noto museo di Palazzo Venier dei Leoni di Venezia ha aperto il proprio patrimonio artistico al pubblico con disabilità visive, iniziando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto.
L’iniziativa, lo ricordiamo, si avvale della collaborazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), oltreché del patrocinio dell’ICOM Italia (il Consiglio Internazionale dei Musei).

Il prossimo appuntamento sarà dunque per sabato 24 e domenica 25 settembre, con l’analisi di due opere della collezione permanente del Guggenheim, vale a dire Busto di uomo in maglia a righe di Pablo Picasso, riprodotto in termoform e resina, con matrice realizzata a mano presso il Centro del Materiale Didattico dell’Istituto dei Ciechi di Milano e Pierrot seduto di Jacques Lipchitz, scultura che verrà invece esplorata in originale, in seguito alla valutazione sullo stato di conservazione dell’opera e della sua leggibilità al tatto.
«Dopo avere affrontato durante gli scorsi incontri il tema del corpo-macchina e il concetto di movimento legato all’avvento della tecnologia – spiegano dalla Collezione Guggenheim – riprendiamo ora analizzando il tema della scomposizione e ricomposizione del soggetto attraverso forme geometriche. I corpi dell’uomo in maglia a righe di Picasso e del Pierrot di Lipchitz sono effettivamente rappresentati attraverso una combinazione di forme geometriche, appuntite e arrotondate, nonché di piani e volumi. Come Lipchitz, anche Picasso sviluppò una grande passione per l’arte africana, importante fonte di ispirazione: l’interesse per tale scultura motiva infatti la successione di forme, piene e vuote, e la semplificazione formale del volto. Durante la visita, verranno proposte più sequenze di lettura delle opere, a partire proprio dall’arte africana, per introdurre l’avvento del Cubismo e favorire la ricreazione dell’immagine mentale, attraverso anche una pluralità di rimandi tematici».

Anche questa volta, al termine dell’esplorazione tattile condotta da Valeria Bottalico ricercatrice e formatrice in àmbito di accessibilità museale e componente di ICOM Italia – vi sarà un laboratorio con il noto scultore non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata dell’opera d’arte fruita.
Detto che come nella prima edizione la giornata del sabato sarà dedicata agli adulti e quella di domenica ai bambini dai 6 ai 12 anni e che questi incontri sono gratuiti (fino a esaurimento posti), non resta che ricordare il calendario dei prossimi appuntamenti, previsti per il 22-23 ottobre, 26-27 novembre e 17-18 dicembre. (S.B.)

Per informazioni e prenotazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it.

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