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I vespisti ancora a fianco delle famiglie con autismo

Consegna della targa ai vespisti, da parte dell'ANGSA Veneto, 23 settembre 2016, Montegrotto Terme (Padova)

Durante la tappa di Montegrotto Terme (Padova), Sonia Zen, presidente dell’ANGSA Veneto, ha consegnato una più che meritata targa ai protagonisti della terza edizione del Giro d’Italia “L’autismo sale in Vespa”

Ancora una volta, come già nel 2013 e nel 2015, quattro “vespisti” sono partiti il 3 settembre da Acquaviva delle Fonti (Bari), in Puglia e sempre in Puglia arriveranno il 2 ottobre, a Barletta, dopo avere percorso circa 7.300 chilometri sulle loro amate due ruote (PX 150 e 200), arrivando in quasi tutte le Regioni d’Italia.
Augusto Gaudino del Vespa Club Santhià (Vercelli), Domenico Gelmi, presidente del Vespa Club Malonno (Brescia), Agostino Mastrorocco, presidente onorario del Vespa Blub Acquaviva delle Fonti e Francesco Muroni del Vespa Club Roma, completeranno così la terza edizione dell’Autismo sale in Vespa, vero e proprio Giro d’Italia promosso a fianco dell’ANGSA, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, per sensibilizzare e informare sui disturbi dello spettro autistico, e anche per raccogliere fondi.
Nella tappa del 23 settembre a Montegrotto Terme, tra l’altro, nei pressi di Padova, dopo l’accoglienza ricevuta dall’Amministrazione Comunale e dal locale Vespa Club – come è avvenuto in tante altre città d’Italia – la stessa ANGSA ha consegnato loro una più che meritata targa.

Altri due, quest’anno, sono stati i “valori aggiunti” della splendida iniziativa. Il primo è legato naturalmente al 70° anniversario dalla nascita della Vespa, il quale a propria volta si collega all’altro nuovo partner che ha accompagnato il Giro d’Italia, vale a dire l’Associazione Sanguis Francisci di Castelvecchio Subequo (l’Aquila), che divulga la conoscenza dei percorsi effettuati da San Francesco.
A spiegare questo accostamento ideale, sono stati gli stessi protagonisti, sottolineando in particolare alcuni concetti: «Essendo nata la Vespa nel 1946, alla fine della seconda guerra mondiale, essa rappresenta la rinascita e la speranza di un’intera generazione abbrutita dalla violenza della guerra. Un possibile acronimo di Vespa, tra l’altro, può essere proprio V come Volontà di ricominciare, E come Entusiasmo rinnovato, S come Speranza in un futuro migliore, P come Progetto di una nuova società, A come Attesa di un periodo di pace e prosperità. Un esempio, insomma, per chi vuole ricominciare in maniera semplice e vera, senza fronzoli nell’essenzialità dell’utilizzo, evidenziando le vere e genuine necessità delle persone. Dal canto suo, com’è ben noto, anche San Francesco si era proposto la missione di ricostruire la Chiesa nella maniera più semplice e più vera possibile, ovvero con l’esempio. Quasi naturale, quindi, è stato l’accostamento con la sua figura, giunta ad oggi straordinariamente attuale attraverso i secoli». (S.B.)

Ringraziamo l’ANGSA Veneto (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autsitici) per la collaborazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: angsaveneto@gmail.com.

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