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“La luce del risveglio” per “M’illumino di Meno”

Realizzazione fotografica di Gabriele Fiolo per il progetto "The Dark Sight of Photography"

Realizzazione fotografica di Gabriele Fiolo per il progetto “The Dark Sight of Photography”, elaborato in Africa con persone cieche e ipovedenti

Un set fotografico alimentato da una bicicletta e da pannelli fotovoltaici per realizzare i ritratti di persone con esiti di coma, familiari e operatori sanitari: consisterà in questo il progetto denominato La luce del risveglio, curato dal fotografo Gabriele Fiolo, con il quale l’Associazione bolognese degli Amici di Luca aderirà il 24 febbraio alla tredicesima edizione di M’illumino di Meno, la giornata per il risparmio energetico ideata dalla trasmissione Caterpillar di Radio2 RAI.
L’appuntamento, aperto a tutti, è in programma appunto per venerdì 24 febbraio (ore 15.30-20), presso la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, la nota struttura pubblica rivolta a persone con esiti di coma dell’Azienda USL di Bologna, presso l’Ospedale Bellaria.

L’idea della Luce del risveglio, ovvero di un set a impatto zero, è stata dello stesso Gabriele Fiolo, dopo il suo rientro dall’Africa, dove è stato impegnato con il progetto The Dark Sight of Photography. E così, nel laboratorio espressivo della Casa dei Risvegli, ci si avvarrà, come detto, di pannelli fotovoltaici, forniti dalla ditta Passat.it, in grado di ricaricare batterie che alimenteranno torce a led, per pennellare di luce i ritratti. Una bicicletta modificata, inoltre, offerta da Banana Bike Garage, e azionata tra gli altri dalle atlete della squadra di pallavolo Vip Coveme, storica partner degli Amici di Luca, fornirà di energia le torce, sempre a led, con cui verrà ricreato un vero e proprio “schema luci” come in un set di uno studio fotografico. L’evento sarà ripreso dallo youtuber Nels.

«L’unica cosa che avevo chiesto in Africa per realizzare The Dark Sight of Photography – racconta Fiolo – erano luoghi bui dove potere svolgere i laboratori con persone cieche e ipovedenti. Luoghi in completa autonomia di energia elettrica, senza correre il rischio di trovarmi a piedi perché quel giorno, nel quartiere dove fotografavo, veniva a mancare la corrente. Per un mese e mezzo ho realizzato questi laboratori, nei più disparati posti, senza avere mai bisogno della corrente elettrica e, dunque, in completa sintonia con il credo di M’illumino di Meno. I laboratori partivano dal presupposto che ogni persona ha in sé le proprie immagini da sviluppare e anche i ciechi sognano per immagini. Vivono in modo diverso la grande ricchezza che sta attorno alle immagini, e possono, quindi, collegare un’emozione a un’immagine. Agli Autori, che in maniera completamente autonoma hanno deciso come e di che colore produrre la loro immagine, è stato chiesto di realizzare qualcosa che rappresentasse un’emozione che appartenesse a loro».
Una selezione delle immagini prodotte per The Dark Sight of Photography, tutte di forte impatto emotivo e accompagnate da schede descrittive, è stata in seguito messa all’asta durante un evento nella residenza dell’Ambasciata Italiana a Dar es Salaam (Tanzania), riscuotendo notevole successo.

«Per M’illumino di Meno – spiega dal canto suo Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ruicerca sul Coma degli Amici di Luca – abbiamo adattato il progetto alle nostre persone che hanno attraversato il coma. Si dice spesso che il risveglio sia “una luce in fondo a un tunnel”. Sicuramente il risveglio è qualcosa di molto complesso, ma se dobbiamo pensare a un’energia che lo provoca, questa è sicuramente indotta, proviene da noi stessi e può illuminare a poco a poco il risveglio. Un progetto di questo tipo, corale, con la partecipazione di chi opera nei nostri laboratori espressivi, va in quell’ottica che dichiara sempre il nostro testimonial “storico” Alessandro Bergonzoni, ossia quella di “Coinvolgere i non coinvolti”». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@amicidiluca.it.

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