Docenti con disabilità: non un peso, ma una preziosa risorsa

«Mettere in evidenza non solo i costi che i docenti con disabilità rappresentano per la comunità – scrive Antonio Bartolozzi – ma anche le opportunità di crescita che la loro presenza crea per l’intera comunità scolastica, rappresenta un tributo alla verità, prima che un riconoscimento agli stessi docenti con disabilità. Questi ultimi, se messi nelle condizioni appropriate e riconosciute dalla legislazione vigente, rappresentano di gran lunga più una risorsa che un peso per la società»

Insegnante con disabilità in carrozzinaL’articolo di Daniele Piccinin, apparso in «Superando.it» con il titolo Quell’esercito di docenti “invisibili”, ha indubbiamente il merito di rompere il silenzio che da troppi anni il mondo della scuola riserva al tema dei docenti con disabilità. Se infatti gli alunni con disabilità sono giustamente considerati nel dibattito pubblico sulla scuola, di noi insegnanti ciechi assoluti o ipovedenti gravi non parla quasi nessuno, col risultato che battaglie sacrosante come quelle sull’accessibilità e sui diritti relativi ai trasferimenti sono spesso lasciate alla fatica dei singoli, che, invece di dare il meglio di sé per svolgere la propria professione, devono perdere tempo ed energie preziose per vedersi riconoscere i propri sacrosanti diritti.

Purtroppo però – e nemmeno questo articolo sembra fare eccezione – quelle rarissime volte che qualcuno parla di docenti con disabilità, l’accento è quasi esclusivamente posto sui permessi fruiti in base alla Legge 104 e sui costi che la società deve sostenere per affrontarli, e mai sull’innegabile ricaduta positiva che gli insegnanti con disabilità hanno sugli alunni e sulle comunità scolastiche in generale.
Qualche volta si parla sui giornali di un singolo insegnante disabile, mostrandolo quasi come un “super eroe”, perché anche non vedendoci scende disinvoltamente le scale o svolge bene il suo mestiere. Invece noi vorremmo approfittare della finestra aperta da Piccinin per far notare che molti insegnanti con disabilità – senza essere super eroi eccezionali –  svolgono come tutti gli altri colleghi la loro professione, aggiungendo ai contenuti della propria disciplina un fattore importantissimo e molto spesso apprezzatissimo dagli alunni, derivante proprio dalla loro disabilità.
Ci riferiamo al fatto che alunni, colleghi e genitori molto spesso ci fanno notare come la nostra energia nel superare con la volontà e con gli strumenti tecnologici gli ostacoli che ci troviamo di fronte, serva da esempio e da incoraggiamento a tutti gli altri, soprattutto quando tendono a lasciarsi sopraffare dalle difficoltà.
Vedere che un insegnante cieco o in carrozzina entra in classe ogni mattina e svolge bene la propria professione, dimostra con i fatti e non con le parole che la cultura, l’intelligenza e la volontà possono scavalcare montagne e permettere di vivere una vita positiva, anche quando si presentano difficoltà e problemi apparentemente insuperabili.
Inoltre spesso, con i docenti disabili, accade più che con altri colleghi che i ragazzi e le ragazze si autoresponsabilizzano, contribuendo in prima persona a mantenere un clima di classe adeguato, sfruttando in questo modo un’importante opportunità di crescita e di maturazione.

Insomma, mettere in evidenza non solo i costi che i docenti con disabilità rappresentano per la comunità, ma anche le opportunità di crescita che la loro presenza crea per l’intera comunità scolastica, rappresenta un tributo alla verità, prima che un riconoscimento agli stessi docenti con disabilità.
Senza contare che nel mondo della scuola i disabili non sono solo alunni o docenti, ma ci sono anche dirigenti, formatori degli adulti e persone che svolgono altre funzioni. Tutti costoro, se messi nelle condizioni appropriate e riconosciute dalla legislazione vigente, rappresentano di gran lunga più una risorsa che un peso per la società.

Docente di Storia e Filosofia nella Scuola Secondaria di Secondo Grado.

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