Troppe criticità richiedono un confronto urgente

I fondi azzerati agli Ambiti Territoriali Sociali, ai quali, di contro, sono state dirottate numerose funzioni riguardanti le persone con disabilità, ma anche i criteri adottati nei finanziamenti della cosiddetta “Legge sul Dopo di Noi” e i ritardi nei pagamenti per i progetti di vita indipendente: sono varie le criticità evidenziate dalla Consulta per la Disabilità delle Marche, che inducono il presidente di essa, Roberto Zazzetti, a chiedere un confronto urgente con il presidente della Regione Luca Ceriscioli, detentore anche delle deleghe ai Servizi Sociali e alla Tutela della Salute

Luca Ceriscioli

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che detiene anche le deleghe ai Servizi Sociali e alla Tutela della Salute

«Negli ultimi anni sono state dirottate agli ATS della nostra Regione (Ambiti Territoriali Sociali) molte funzioni, tra cui, per citarne solo alcune, gli assegni di cura, i tirocini per l’inclusione attiva (ex borse lavoro), il “dopo di noi”, la vita indipendente o gli interventi per persone con disabilità sensoriale. Di fronte a ciò, però, i finanziamenti agli stessi ATS sono stati sostanzialmente azzerati. Il timore concreto è quindi che l’indebolimento progressivo degli ATS porti a un inevitabile impoverimento dei servizi erogati alla cittadinanza, in quanto una struttura debole erogherà servizi approssimativi e non puntuali».
A dichiararlo alla testata «La Notizia.net», è stato Roberto Zazzetti, presidente della Consulta Regionale per la Disabilità delle Marche e dell’APM (Associazione Paraplegici delle Marche), oltreché referente regionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), chiedendo per questo un confronto urgente con il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.

Sembra che la Regione, prosegue Zazzetti, «potrebbe cercare fonti di finanziamento per gli ATS attraverso un incremento di fondi ai Comuni (tutto da verificare) per gli interventi a favore delle disabilità: assistenza domiciliare ed educativa, integrazione scolastica e tirocini di inclusione sociale. Questa ipotesi, se fosse veramente in campo, si scontrerebbe con il fatto che un eventuale incremento di fondi girato ai Comuni per i servizi sopra indicati servirà a questi ultimi per soddisfare le liste di attesa presenti in ogni Ente, in quanto le richieste sono incrementate notevolmente durante gli ultimi anni. Se quindi la “strategia” regionale sarà quella sopra esposta, occorrerà un atto formale “forte” da parte della Regione stessa, per obbligare i Comuni a dirottare “eventuali extra-risorse” al finanziamento degli ATS, pena la perdita del finanziamento stesso. Un’ipotesi, questa, da condividere con le Associazioni delle persone con disabilità e da verificare legislativamente».

Rendendosi quindi portavoce di un parere condiviso dalle diciotto organizzazioni che compongono la Consulta, Zazzetti evidenzia ulteriori questioni in discussione, come quella riguardante l’assegnante dei finanziamenti ai sensi della Legge 112/16, la cosiddetta “Legge sul Dopo di Noi”, nonché i ritardi nei pagamenti per i progetti di vita indipendente, che «accentuano i disagi delle persone con disabilità e delle loro famiglie», come sottolinea il Presidente della Consulta marchigiana.

Criticità di vario genere, dunque, che secondo Zazzetti richiedono appunto un confronto urgente con il Presidente della Regione, anche nella sua veste di detentore delle deleghe ai Servizi Sociali e alla Tutela della Salute. Un incontro, per altro, già più volte richiesto senza successo nei mesi scorsi. (S.B.)

Per approfondire, suggeriamo ai Lettori l’articolo integrale della testata «La Notizia.net» (a questo link), che riporta le varie dichiarazioni di Roberto Zazzetti, presidente della Consulta Regionale per la Disabilità delle Marche.

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