Ci occupiamo con una certa regolarità delle tante iniziative promosse dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone che, nonostante il nome, non si occupa solo di bambini, ma anche delle persone con autismo adulte, seguendole nell’arco di tutta la vita. In tal senso, questa organizzazione ha realizzato una serie di servizi e centri che, a seconda dell’età e delle caratteristiche delle persone, possono accompagnarle nel modo più appropriato, con l’obiettivo di consentir loro una vita dignitosa e, per quanto possibile, “normale”.
Uno di questi Centri, va ricordato, è l’Officina dell’Arte, luogo di lavoro pensato proprio per persone con autismo adulte nel quale, all’interno di laboratori professionali, esse possono dimostrare i loro talenti e accrescere la propria autostima.
È dall’Officina dell’Arte che ormai da molti anni ha preso il via il ciclo di mostre denominato Mosaicamente, una serie di pregevoli iniziative, consistenti nella resa musiva delle opere di celebri artisti, seguite anno dopo anno anche dal nostro giornale (nella colonna a destra di questo articolo si veda l’elenco dei contributi da noi pubblicati).
Mentre dunque il 7 dicembre scorso è arrivata a Trieste una riproposizione di Mosaicamente 10, l’Omaggio a Paul Gauguin nei Mari del Sud, già protagonista a Pordenone e a Udine, come avevamo ampiamente raccontato, è ancora visitabile fino al 17 dicembre a Palazzo Montereale Mantica di Pordenone (Corso Vittorio Emanuele II), la nuova mostra Mosaicamente 11, che è un Omaggio a Tamara de Lempicka.
«Nella nostra Officina dell’Arte – spiegano dalla Fondazione Bambini e Autismo – numerose persone con autismo, sotto la guida di un maestro mosaicista, hanno potuto realizzare un’affascinante serie di mosaici che hanno dato nuova vita alle opere della grande artista. Signora dell’art déco, con una produzione molto raffinata e tesa a raffigurare un mondo di eletti, nella sua lunga vita Tamara De Lempicka fu un personaggio planetario molto discusso e divisivo. Come altri, Gabriele D’Annunzio su tutti, tese a interpretare la sua stessa vita come un’opera d’arte, quasi fosse presa da un qualche romanzo di avventura. Con alterne vicende e fortune produsse molte opere anche al servizio della moda. Tra queste, quelle che hanno colpito di più l’immaginario degli speciali mosaicisti dell’Officina dell’Arte sono diventate spettacolari mosaici, venendo reinterpretate secondo una sensibilità e una visione concentrata più sul particolare che sul generale. Il risultato è un tripudio di colori e di dettagli che la tecnica del mosaico e il ricorso a materiali non convenzionali esalta».
«Al di là però della bellezza delle opere – concludono dalla Fondazione pordenonese – il senso di questa mostra vuole anche essere, una volta di più, quello di dimostrare che le persone con autismo adulte possono raggiungere obiettivi importanti, se messe nelle giuste condizioni. In Italia, purtroppo, la condizione delle persone con autismo in generale, e di quelle adulte in particolare, non è delle migliori e quindi questa mostra, attraverso le immagini levigate del mondo della De Lempicka, mira ad essere la dimostrazione plastica che volendo “si può fare”». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: relazioniesterne@bambinieautismo.org (Odette Copat).