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Come fare a vivere una società più inclusiva?

Realizzazione grafica con omini che rappresenta l'inclusioneCirca 250 persone, di cui 200 studenti iscritti all’Università di Padova e 50 non curricolari: sono i numeri decisamente brillanti prodotti dal primo corso italiano multidisciplinare (General Course), dedicato ai diritti umani e all’inclusione, avviato lo scorso anno dall’Università di Padova (se ne legga sulle nostre pagine), che anche alla luce degli ottimi risultati ottenuti nel 2017, sta ora per dare il via alla seconda edizione.
Questa è la presentazione: «Il nostro Ateneo ha deciso di investire nella costruzione di contesti inclusivi e nello sviluppo di capacità professionali per la gestione di un contesto sociale sempre più eterogeneo e complesso. In questa ottica, e sulla scia di quanto stanno già realizzando le migliori università internazionali, si è inserita l’iniziativa di istituire un General Course, “trasversale” per gli studenti dei corsi di laurea triennali e magistrali, finalizzato a favorire una maggiore consapevolezza delle diversità presenti nel nostro tessuto sociale, dei diritti umani, dell’importanza di investire per una società inclusiva e di come le loro professionalità future potrebbero contribuire a tutto questo».
L’iniziativa, va ribadito infatti, è rivolta trasversalmente a tutti gli studenti di ogni Facoltà e ha un carattere interdisciplinare, prevedendo il coinvolgimento e la collaborazione di docenti e ricercatori di Dipartimenti diversi, senza tuttavia dimenticare che anche altri cittadini e professionisti interessati, pur non essendo iscritti all’Università padovana, possono frequentare il corso e sostenere l’esame, ottenendo una certificazione dell’attività svolta.

Particolarmente interessante appare l’opinione di alcuni tra coloro che hanno partecipato al corso del 2017, come il dottorando Lucio Santamaria, che dichiara: «Per me l’esperienza del General Course è stata importante, perché mi ha fatto comprendere alcuni “assunti inespressi” inerenti la disabilità che, pur avendo io una disabilità motoria, consideravo scontati in modo superficiale. Soprattutto ha reso davvero il mio sguardo “diverso”, permettendomi di occuparmi di argomenti come gli orti urbani per tutti e la natura in generale, che sono degli outsider per la nostra cultura. Questa iniziativa, inoltre, mette insieme tante persone di diversa provenienza (studenti, personale tecnico amministrativo e professionisti), i quali possono portare anche all’esterno un concetto di collaborazione, che solo se praticato, può rendere la società fattivamente inclusiva».
«Il General Course – sono invece le parole della studentessa Valeria Valleri – è stato per me come provare la sensazione di salire su un podio,.perché quando alla fine del percorso realizzi che una società si può cambiare e che anzi sta cambiando, anche grazie a te e alla tua forma mentis, alle tue idee e agli sforzi compiuti in nome di un’inclusione sociale, non puoi fare a meno di sentirti “un vincitore” e con te far vincere anche gli altri!».
«Partecipare alla prima edizione del General Course – spiega infine Marta Rizzo, lavoratrice e studentessa –  ha favorito in me la curiosità di ampliare la visione della diversità all’interno del genere umano, arricchendo la mia prospettiva sulla stessa e accogliendone le nuove sfaccettature. Questo mi ha dato modo di comprendere meglio quale possa essere la direzione che le persone – a partire da me stessa – devono prendere, per favorire e migliorare la vita di tutti».

In conclusione, dunque, ricordiamo che le iscrizioni sono aperte (la seconda edizione del General Course in Diritti Umani e inclusione partirà il 26 febbraio, all’interno del Corso di Laurea in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Diritti Umani dell’Università di Padova) e che tra gli altri docenti va segnalata la presenza di Giampiero Griffo, componente del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International). (S.B.)

A questo e a questo link, nel portale dell’Università di Padova, sono presenti tutte le notizie e gli approfondimenti sull’iniziativa di cui si parla nella presente nota. Per ulteriori informazioni: Centro di Ateneo per la Disabilità, la Riabilitazione e l’Inclusione dell’Università di Padova (ceateneo@unipd.it).

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