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L’autismo e quei palloncini che hanno volato tra le montagne

2 aprile 2017, Coredo in Val di Non (Trento), lancio dei palloncini blu per l'inaugurazione di Casa Sebastiano

Il lancio di palloncini blu, a Coredo in Val di Non, per l’inaugurazione di Casa Sebastiano, il 2 aprile dello scorso anno. Alcuni di quei palloncini, con i messaggi dei bimbi della scuola elementare, hanno raggiunto la lontana Val Venosta in Alto Adige

«Con grande sorpresa – ci è stato scritto qualche settimana fa dalla Fondazione Trentina per l’Autismo – abbiamo ricevuto una cartolina molto particolare, alla quale è seguita una comunicazione e-mail, ove si scriveva: “Mi chiamo Simone, abito in Val Venosta e sono insegnante di storia e tedesco in una scuola superiore. Ogni giorno siamo messi a confronto con situazioni difficili e anche “brutte” riguardo certe cose che succedono giorno per giorno sul nostro mondo! Soprattutto per questo è stato un bel momento quando abbiamo trovato i palloncini con le notizie e i pensieri della scuola primaria di Coredo. Grazie! Distinti saluti da Sluderno, Simone H». Il messaggio a cui si faceva riferimento era tra quelli che i bambini della scuola primaria Bartolomeo Sicher hanno liberato in cielo attaccati a tanti palloncini blu, colore simbolo della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, in occasione dell’inaugurazione, il 2 aprile dello scorso anno, del nuovo Centro Specialistico Casa Sebastiano di Coredo. E quei palloncini di strada ne avevano fatta verso nord, al punto da arrivare in Val Venosta!».

Anche il nostro giornale si era ampiamente occupato dell’evento che il 2 aprile dello scorso anno aveva visto ben tremila persone, in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo 2017, partecipare all’inaugurazione di Casa Sebastiano, Centro Specialistico per disturbi dello spettro autistico, avviato a Coredo in Val di Non (Trento), dalla Fondazione Trentina per l’Autismo.
Oggi, poco meno di un anno dopo, quella struttura è già la casa di vari ragazze e ragazzi con autismo che, com’è ben noto, è una condizione complessa con grande variabilità di sintomi e gravità, che rende ogni caso unico. Per questo sono necessari trattamenti individualizzati e una progettazione di azioni congiunte per tutto l’arco della vita.
Il Centro Diurno e Residenziale di Casa Sebastiano è accreditato dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento e viene gestito dalla Cooperativa Sociale Autismo Trentino. «Si tratta in sostanza – come ricorda Elena Gabardi della Fondazione Trentina per l’Autismo – di un luogo di accoglienza, in cui le persone possono vivere serenamente, una realtà stimolante per crescere e per favorire la relazione con l’altro, una casa che accoglie la famiglia intera, con i suoi bisogni e le sue esigenze. Dal canto suo, un’équipe multidisciplinare specializzata, composta da educatori professionali sanitari, operatori socio sanitari, terapisti occupazionali, terapisti della riabilitazione psichiatrica, tirocinanti/stagisti e volontari progetta percorsi educativi personalizzati, per sviluppare abilità cognitive e sociali per il miglioramento della qualità di vita».

Cartolina dalla Val Venosta alla Fondazione Trentina per l'Autismo

La cartolina giunta dalla Val Venosta alla Fondazione Trentina per l’Autismo

«Ma lo scorso anno  – prosegue Gabardi – la nostra Fondazione ha raggiunto altri importanti obiettivi, a partire dall’accreditamento standard come provider provinciale per la Formazione Continua in Medicina (ECM), fino al corso di formazione realizzato in novembre sul tema Disturbi dello Spettro Autistico: tecniche comportamentali nel trattamento di adolescenti e adulti, con la docenza di Giacomo Vivanti della Drexel University (Philadelphia, Stati Uniti), che ha superato i quaranta iscritti tra educatori, terapisti, psicologi e neuropsichiatri, un quarto dei quali provenienti dall’Alto Adige. E ancora, la certificazione Family Audit, su cui si è lavorato in ottica di miglioramento dell’organizzazione, dei servizi e della diffusione di una cultura della conciliazione e del bilanciamento tra vita lavorativa e vita personale e familiare. Come quei palloncini, dunque, anche la nostra Fondazione ha fatto tanta strada e superato difficoltà comparabili a montagne e il tutto grazie al sostegno di molti, Istituzioni, professionisti, persone comuni e aziende, che hanno supportato le nostre attività».

«Anche in questo 2018 – conclude Gabardi – proseguiremo a mettere in relazione, a gettare ponti tra realtà diverse, tra pubblico e privato, ma che possono collaborare per il bene di tutti. E questo perché da soli non si vince: il futuro, infatti, si costruisce insieme, nessuno escluso». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fondazionetrentinaautismo.it (Elena Gabardi).

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