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Che può fare un vecchio caregiver? Nulla di diverso!

Muli da soma

Alcuni muli da soma, al cui lavoro Giorgio Genta spesso paragona efficacemente quello dei caregiver familiari che assistono persone con grave o gravissima disabilità

Che fare? Pare che la domanda se la fosse posta anche Vladimir Il’ič Ul’janov, meglio noto come Lenin, circa cent’anni fa e che la risposta faccia discutere gli storici ancora oggi…
Fatte tutte le debite proporzioni, il vecchio caregiver risponde a modo suo alla fatal domanda e la risposta è: nulla di diverso!
Innanzitutto perché ormai non saprebbe fare altro; poi perché non ha chi possa farlo al suo posto; e infine perché è la miglior terapia per il suo Alzheimer incipiente. Non che lo curi, ma lo rallenta considerevolmente… Infatti, l’essere impegnato mentalmente ad escogitare le migliori azioni a favore di una persona con disabilità gravissima tiene il cervello allenato, stimolando in particolare i “neuroni specchio”, importantissimi nell’anziano. Dovendo poi contribuire in maniera efficace alla vita di relazione dell’assistita, ecco che il povero vecchio fa anch’egli un briciolo di vita di società e ciò non gli fa certo male.
Ultima, ma non ultima positività: libera per un paio d’ore dalla sua presenza il resto della famiglia che, assai sollevata, gozzoviglia nei festeggiamenti.
Nessun commento, prego, solo Buona Pasqua a tutte le persone con disabilità, alle loro famiglie e ai loro caregiver anziani maschi.

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